selettìvo

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agg. [sec. XX; dal latino selectus, pp. di seligĕre, scegliere].

1) Capace di scegliere, di distinguere: una critica selettiva; più spesso, che tende a selezionare, fondato sulla selezione: criterio selettivo; scuola selettiva.

2) In elettrotecnica, di sistema di protezione dotato di selettività.

3) In geomorfologia, forme selettive, quelle risultanti dal modellamento di complessi rocciosi contigui caratterizzati da una diversa resistenza alla degradazione meteorica. Il loro insorgere è assai lento ma una volta costituitesi si mantengono tali con sempre maggior evidenza, fino però a scomparire bruscamente quando vengono meno le cause che ne hanno provocato la comparsa. Forme selettive a carattere macroscopico sono rappresentate dalle variazioni di pendenza dei versanti, degli alvei e dei crinali vallivi (le zone a minor pendenza coincidono con affioramenti di rocce più tenere). Fra le forme selettive a carattere più minuto vanno ricordate: i terrazzi di degradazione meteorica, le piramidi di terra, le sculture alveolari ecc.

4) In biologia, con riferimento alla selezione, pressione selettiva, l'azione e l'intensità della selezione naturale; svantaggio, vantaggio selettivo, rispettivamente la minore o maggiore idoneità ambientale di un genotipo rispetto a un altro; agente selettivo, qualsiasi fenomeno o caratteristica ambientale, inclusi gli organismi e i loro ruoli ecologici, la cui esistenza o la cui azione determini una pressione selettiva su un altro organismo; coefficiente selettivo (o di selezione), rapporto fra il contributo genetico di un certo genotipo alla generazione successiva e quello di un genotipo considerato di riferimento.