tocàrico o tocàrio

sm. [sec. XX; dal nome dell'antico popolo chiamato dai Greci Tocharoi]. Lingua indeuropea parlata nel Turkestan cinese e nella Battriana. La prima documentazione fu raccolta dal missionario Weber alla fine del sec. XIX, e continuata da diverse missioni archeologiche all'inizio del sec. XX. Redatti in una variante della scrittura indiana brāhmī e in buona parte traduzione di testi buddhistici e sanscriti, i testi furono facilmente decifrati e interpretati, soprattutto da A. F. R. Hoernle, E. Leumann, E. Sieg, W. Siegling. Accanto a testi religiosi, filosofici e letterari ci sono anche documenti di vita pratica (conti, ricevute, lasciapassare per carovane). Da essi s'individuano due dialetti: il dialetto A o agneo e il dialetto B o cuceo. Il tocarico è una lingua centum che fonde le originarie velari e palatali indeuropee, mantenendo distinte le originarie labiovelari. La fonetica è caratterizzata dalla riduzione delle consonanti sonore e sonore aspirate a sorde e da vari processi di palatalizzazione. Nella morfologia la flessione nominale appare piuttosto evoluta e caratterizzata da postposizioni, mentre la flessione verbale si presenta più arcaica e riflette meglio l'originario sistema indeuropeo. Il lessico presenta numerosi prestiti sanscriti e in minor misura iranici e in qualche caso anche cinesi.

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