L'educazione dei bambini

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Il buon funzionamento di uno Stato dipende dall'educazione dei suoi cittadini. Per gli egizi l'educazione dei figli era di primaria importanza, per cui, già dalla più tenera età, li istruivano in un clima di uguaglianza: colui che era nato da un contadino poteva, in teoria, formarsi accanto al figlio del faraone.

L'educazione dei bambini fu una preoccupazione costante degli egizi. La scuola fu istituita solo al tempo del Medio Regno, quando fu necessario riorganizzare tutta l'amministrazione. I bambini vi andavano dalle prime ore del mattino a mezzogiorno e disponevano di un periodo di tempo per giocare. Il metodo utilizzato si basava sulla memorizzazione e la copiatura. Vi era un insegnamento elementare, con nozioni fondamentali di calcolo e di calligrafia. Questo era l'apprendistato della maggior parte dei funzionari e degli scribi, poiché dovevano essere in grado di redigere i testi religiosi in geroglifico e quelli amministrativi in ieratico. Nel tempio, gli scribi copiavano i papiri funerari per i privati o i testi da conservare nella biblioteca della casa della divinità. In questo caso l'insegnamento era di livello superiore, vi era una specializzazione nelle occupazioni e una grande varietà di testi. La formazione era molto complessa, con libri di matematica, geometria, medicina, geografia e fisica, oltre che di storia e di religione.

Il libro di base degli studenti era la Kemit, una specie di manuale con un compendio di tutte le materie. Composto durante il Medio Regno, esso trattava della formazione pratica e delle regole della sapienza, e, alla fine, faceva un elogio del mestiere di scriba. La copiatura dei testi avveniva per sessioni e l'inizio di ognuna veniva segnato con una linea rossa.
I metodi utilizzati dai maestri erano molto diversi da quelli della pedagogia attuale. Potremmo dire che agli egizi i testi entravano per la schiena, visto che ricevevano abitualmente bastonate ed erano sottoposti persino a periodi di reclusione. Come in tutte le epoche, vi erano anche studenti che venivano ripresi per la loro negligenza, come racconta un papiro ieratico del Nuovo Regno: «Mi hanno detto che trascuri le scritture e che ti dedichi alla danza. Vai di taverna in taverna. L'odore della birra accompagna ogni tuo passo... Sei come una casa senza pane». Il maestro, uno scriba ormai a riposo, inculcava agli alunni i rudimenti del calcolo e della scrittura. I bambini andavano nelle scuole che si trovavano accanto ai templi, come quella vicina al Ramesseo o quella accanto al tempio di Mut, a Karnak. La scuola del tempio, o "casa della vita", era riservata agli scribi, per accedere all'amministrazione dello Stato. Il bambino entrava in questa scuola a cinque anni. Gli esercizi venivano fatti su ostraka e tavole di legno imbiancate, che potevano essere riutilizzate lavandole. Il papiro veniva invece usato ai livelli di istruzione superiori. Grazie alle numerose copie di questi diligenti apprendisti scribi, sono arrivate fino a noi le grandi opere della letteratura egizia. Il materiale scrittorio più costoso era il papiro, che gli scolari riutilizzavano. Dal momento in cui il bambino era in grado di ragionare, iniziava il suo apprendistato in casa con i suoi genitori: le femmine imparavano dalle madri e i maschi dai padri. Di primaria importanza era la devozione filiale, il rispetto verso gli anziani e il diritto alla libertà di ogni individuo. Questo tipo di insegnamento morale veniva impartito in casa e tramandato di padre in figlio. Durante l'Antico Regno, veniva trasmesso con le Istruzioni, una raccolta di massime su temi quali la condotta sociale, le norme di giustizia, la saggezza e l'obbedienza, sotto forma di consigli che un padre dava al figlio.

L'educazione del re

Tutti i principi reali, comprese le bambine, andavano alla scuola di palazzo, situata generalmente al suo interno o vicino. Durante l'Antico Regno e fino al Medio, l'insegnamento scolastico era di corte, sebbene aperto a tutti. La scuola di palazzo era frequentata dai principi, dai figli dei funzionari, dai principi stranieri imprigionati, dagli ospiti e, molto raramente, da bambini di altre classi sociali. Il principe, prima di frequentare la scuola, aveva un tutore privato. Imparava la scrittura, la grammatica, la matematica e la letteratura. Per prepararsi al suo futuro ruolo di faraone, praticava l'educazione fisica, con esercizi di tiro con l'arco e, a partire dal Nuovo Regno, con il carro. La formazione religiosa, infine, era altrettanto importante. Sebbene le scuole delle città fossero aperte a tutti, i figli dei contadini erano analfabeti, come i loro genitori e la maggioranza della popolazione. L'unico insegnamento che ricevevano era l'apprendistato del mestiere praticato dai loro genitori e non potevano certo aspirare a entrare nell'amministrazione pubblica. In generale, l'educazione era riservata ai maschi. Sebbene vi sia stato qualche caso isolato di donna funzionario, normalmente alle bambine non veniva insegnato a scrivere. Fin dai primissimi anni di vita, le femmine apprendevano dalle loro madri i riti e la condotta sociale e morale. Le rappresentazioni di banchetti e feste di corte mostrano che la danza faceva parte dell'apprendistato delle bambine. Le bambine delle classi elevate, oltre a ricevere l'insegnamento morale, imparavano a cantare, a ballare e a suonare qualche strumento musicale. Le principesse reali invece sapevano anche leggere e scrivere.