La dieta mediterranea

Si è assistito negli ultimi decenni a un fenomeno curioso: da una parte in Italia e, più in generale, nei Paesi del bacino mediterraneo, si constatava un avvicinamento alle abitudini alimentari dei Paesi nordeuropei, mentre in campo medico-nutrizionistico gli studiosi di tutto il mondo, dati alla mano, segnalavano che i cibi utilizzati nel Sud-Europa, nel Nord-Africa e nel Medio Oriente permettevano una forte riduzione delle malattie croniche e degenerative tipiche delle società avanzate.

Più in dettaglio la dieta a base di pane, pasta (meglio ancora se integrali), verdure, pesce, olio di oliva e frutta, fornisce proteine, lipidi e zuccheri ad alto valore nutritivo, a basso contenuto di colesterolo, lipidi saturi e zuccheri semplici; è ricca di vitamine, sali minerali e fibre non digeribili.

Studi statistici condotti su larga scala e per un lungo periodo di tempo hanno dimostrato la presenza di un minor numero di persone affette da arteriosclerosi, cardiopatie, ipertensione, diabete, tumori (specie a carico dell'apparato digerente) e disturbi della motilità intestinale (ovvero colon irritabile) nelle popolazioni dell'area mediterranea.

Si è visto come ciò sia correlabile alla dieta, nettamente differente (almeno fino a vent'anni addietro) rispetto a quella dei Paesi del Nord, in cui prevale una alimentazione basata su burro e latticini, carni rosse, zuccheri semplici a rapido assorbimento, povera di fibre di vitamine e di sali minerali.