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Attacchi ischemici transitori (TIA)

Sintomi
Vertigini, perdita transitoria della sensibilità e del movimento, con possibile comparsa di segni quali emiparesi, emiplegia, afasia, disequilibrio o altri a seconda dell'area cerebrale colpita. Possono infatti verificarsi improvvisa perdita della vista da un occhio, oppure comparsa di formicolii nella mano, nel braccio, nella mandibola e a volte nella gamba, in assenza di forza, o perdita del controllo della parola, con incapacità a deglutire, vertigini e parestesie. Gli attacchi si risolvono senza lasciare danni cerebrali o neurologici (per definizione, i sintomi scompaiono entro 24 ore nei TIA propriamente detti, entro 72 ore nei RIND) ma tendono a ripetersi.

Cause
Si tratta, per definizione, di manifestazioni neurologiche d'origine ischemica completamente reversibili in meno di 24 ore (perlopiù entro pochi minuti). La maggioranza dei TIA è dovuta a embolie a partenza da stenosi vascolari di natura aterosclerotica che interessano le principali arterie dirette al cervello. Frequente l'associazione con ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemie e iperlipidemie familiari. Anche il trattamento estroprogestinico prolungato può in qualche modo associarsi a un aumento di rischio per questo tipo di patologia. Eccezionalmente possono essere imputabili a cali pressori o a spasmi arteriosi.

Terapia consigliata
Correzione di tutti i fattori di rischio, terapia antiaggregante o anticoagulante, eventualmente terapia chirurgica (endoarteriectomia) se gli episodi tendono a ripetersi.


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