11 settembre 2001, New York: l'eroismo dei pompieri, angeli nel cuore dell'attentato

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11 settembre 2001, una data tragica, una giornata che ha cambiato il corso della storia: due aerei di linea si schiantano contro le Torri Gemelle di New York. Bastano pochi attimi e quello che si scatena è l’inferno: le fiamme, la fiumana di gente in fuga, il successivo crollo delle torri, la nube di polvere, l'incredulità, il panico, lo sgomento e la morte di tante persone innocenti.

La data dell'11 settembre, nella presente e futura memoria collettiva, sarà intimamente collegata alla parola attentato, estremo e vigliacco strumento dell’odio umano più bieco. L'attentato alle Twin Towers, però, è anche sinonimo di eroismo e altruismo. I morti avrebbero potuto essere molti di più se l'intervento dei Vigili del Fuoco di New York non fosse stato tempestivo: chiamati da sempre "The Bravest", dopo l'11 settembre agli occhi dell'intero pianeta sono diventati eroi per eccellenza, veri e propri angeli salvatori.

Intervenuti in molti per arginare il disastro causato dall’attentato, sono stati purtroppo tantissimi i vigili del fuoco che persero la vita nel tentativo di salvarne molte altre: il Fire Department di New York ha lavorato incessantemente davanti agli occhi del mondo, prima e dopo i crolli, alla costante ricerca di vita in mezzo a tutta quella morte e disperazione.

Nato nella seconda metà del 1800, il Fire Department di New York è oggi il più grande degli Stati Uniti, secondo nel mondo solo a quello di Tokyo. L'11 settembre 2001 il dispiegamento di uomini fu imponente, così come furono ingenti le perdite subite dal corpo dei vigili del fuoco: 343 caduti, in pochissimo tempo, tanti quasi quanto quelli scomparsi in un intero secolo.

Agli occhi del mondo i pompieri di New York sono diventati eroi: furono loro a salire in cima ad entrambi i grattacieli, a tentare di salvare quante più vite innocenti intrappolate in quell'irreale inferno di fuoco e fumo, a mettere a repentaglio la loro stessa vita per onorare l'uniforme indossata. Sono stati i pompieri a correre verso le torri mentre tutti si allontanavano di corsa, cercando di mettersi in salvo.

Un'incredibile prova di coraggio di cui, quattordici anni dopo, i pompieri sopravvissuti portano ancora i segni: stress post-traumatico e patologie respiratorie causate dall'ingente quantità di polvere respirata sono solo alcuni dei problemi dei quali questi eroi pagano le conseguenze.

Semplici uomini, ma anche mariti e padri che si sono trasformati in angeli al servizio della propria città.