8 Marzo, Festa della Donna: cento anni di lotte per rivendicare uguaglianza e pari opportunità

mimosa

L'8 marzo, storicamente, si festeggia la Festa della Donna, importante giornata che quest'anno raggiunge il ragguardevole traguardo del 100esimo anniversario.

Una celebrazione attraverso la quale non si festeggiano solamente le conquiste ottenute dalle donne nel corso di questi cento anni, ma si rivendicano anche ulteriori diritti, oltre a denunciare le continue ed attuale violenze di cui la sfera femminile è purtroppo vittima.

Una tradizione ancora recente, quella rappresentata dalla Festa della Donna, che trova una propria espressione nel 1911 quando il Congresso Socialista delle Lavoratrici di Copenaghen istituisce una giornata di lotta e rivendicazione dedicata al mondo femminile. Una giornata di cui si ha precedente memoria negli Stati Uniti, le cui prime celebrazioni si attestano nel 1909. Negli anni successivi si assiste ad una capillare diffusione dei festeggiamenti che, con gli anni, diventarono un'imprescindibile tradizione del nostro costume.

Cento anni durante i quali la donna ha lottato, riuscendo a guadagnarsi il diritto prima negato di studiare, lavorare, votare e acquisire una propria indipendenza economica: cose che oggi ci appaiono scontate sono in realtà il risultato di decenni di rivendicazioni da parte di donne coraggiose di andare contro il sistema costituito.

Parlando dell'Italia possiamo affermare che il nostro paese non si allineò immediatamente con le nuove tendenze europee di emancipazione: su iniziativa del Partito Comunista d'Italia, fu solo nel 1922 che il nostro paese cominciò a prendere parte ai festeggiamenti. Tuttavia è italiana l'idea di adottare la Mimosa come fiore simbolo della giornata: nel 1946 furono Rita Montagnana e Teresa Mattei, attiviste dell'Unione Donne Italiane (UDI), a indicare nella Mimosa il fiore perfetto per l'occasione.

L'ufficializzazione delle celebrazioni arriva, poi, nel 1977 su decisione dell'Assemblea delle Nazioni Unite che fissa nell'8 marzo la Giornata Internazionale della Donna, affermando e riconoscendo «gli sforzi della donna in favore della pace e la necessità della loro piena e paritaria partecipazione alla vita civile e sociale».

Una giornata importante come questa non poteva quindi essere esente da festeggiamenti: oltre a quelli puramente commerciali, in tutto il mondo sono molte le iniziative organizzate per ricordare che non bisogna mai smettere di lottare, poiché ad oggi sono ancora molte le donne che, in diversi paesi del mondo, si ritrovano a vivere sottomesse e con scarsa libertà d'azione.
Una di queste iniziative, che lo scorso anno ha tra l'altro ottenuto grandissimo successo, è quella di Join Me On The Brigde: sponsorizzata anche da Google, l'iniziativa dà appuntamento sui ponti di tutto il mondo per mostrare sostegno alla causa femminile.

Perché se in molti pensano che oggi le donne abbiano ormai raggiunto ragguardevoli risultati, non bisogna dimenticare che molte cose devono essere ancora fatte affinché il mondo femminile possa godere degli stessi diritti di quello maschile. Sono infatti molti gli ambiti nei quali è necessario un miglioramento. Ecco alcuni esempi: bisognerebbe fare un passo in avanti nelle pari opportunità, perchè ad oggi, il 75% di tutte le donne non può ottenere un prestito bancario a causa di un lavoro precario; nn miglioramento nella sicurezza economica, poiché è risaputo che, benché le donne svolgano due terzi del lavoro mondiale, guadagnano solo il 10% del reddito e detengono solo l'1% delle proprietà; o ancora la possibilità di aspirare a posizioni decisionali in ambito lavorativo e governativo; non meno importante è la battaglia per la sicurezza personale perchè, ad oggi, l'abuso sulla donna ha raggiunto livelli inimmaginabili: secondo le stime una donna su tre sarà violentata o picchiata nel corso della sua vita.

Insomma, sono solo alcuni dati e considerazioni che ci devono far capire che la Festa della Donna non è solo la festa commerciale a cui ci hanno abituato in questi ultimi anni, ma anche e soprattutto un momento di riflessione e rivendicazione.