La guerra del Vietnam spiegata in modo semplice

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Perché è scoppiata la guerra del Vietnam? Quanto è durata e cosa ha comportato? Le cause e le conseguenze del sanguinoso conflitto, in sintesi.

La guerra del Vietnam: grazie al cinema, il conflitto più “iconico” del XX secolo, per quanto possa essere tale una guerra, dove si contano i morti e non gli incassi ai (futuri) botteghini. L’abbiamo vista tante volte al cinema e in tv, ma la conosciamo davvero? Quando è iniziata e come è finita? E cosa c’entrano gli Stati Uniti? Ecco il Vietnam spiegato in modo semplice.

Cos'è la guerra del Vietnam

La guerra del Vietnam (nota nella storiografia locale come guerra di resistenza contro gli Stati Uniti), è stato un conflitto armato combattuto tra il 1964 e il 1975: le date sono legate al coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, anche se c’è chi pone l’inizio del conflitto nel 1955, poco dopo il termine della guerra d’Indocina, che aveva lasciato il Paese diviso a metà, causando un successivo scontro fratricida da Nord e Sud.

Il contesto storico

Il Vietnam si inserisce nel contesto del processo di decolonizzazione e della Guerra Fredda: al termine della Seconda guerra mondiale, il Viet-minh guidato da Ho Chi Minh riuscì a occupare Hanoi e a proclamare l’indipendenza del Paese, che era stato per circa un secolo protettorato francese. A quel punto la Francia tentò di riconquistare il controllo del Vietnam, dando vita alla guerra d’Indocina (1946-1954), da cui uscì sconfitta.

Vietnam del Sud e Vietnam del Nord

Alla successiva conferenza di Ginevra furono discussi i termini del trattato di pace tra Francia e Vietnam indipendente: i francesi avrebbero lasciato il Paese, che sarebbe stato diviso in due parti (all’altezza del 17esimo parallelo), in attesa delle elezioni. Ma il leader del Sud, Ngo Dinh Diem, si rifiutò di concederle e il Vietnam rimase diviso in due: nella parte meridionale il regime dittatoriale di Ngo Dinh Diem, appunto, a nord la repubblica comunista guidata da Ho Chi Minh. A questo punto nel Vietnam scoppiò la guerra civile.

Il ruolo degli Stati Uniti

Schierati contro il mondo comunista, al termine della guerra d’Indocina, gli Stati Uniti supportarono il dittatore Ngo Dinh Diem, inviando (in base alla “dottrina Truman”) denaro, risorse e “consiglieri militari” per aiutare il governo del Vietnam del Sud. Da parte sua il blocco comunista sostenne il governo del Nord, appoggiando contestualmente i Vietcong, termine con cui erano comunemente indicati i comunisti del Vietnam meridionale, impegnati nella resistenza dalla fine degli Anni ‘50. Nel 1963 Ngo Dinh Diem, perduto il supporto degli americani, fu ucciso durante un colpo di stato: il Vietnam del Sud passò nelle mani di Nguyen Van Thieu, sempre appoggiato dagli Stati Uniti. Che trovarono il pretesto per intervenire direttamente in Vietnam quando il Nord attaccò imbarcazioni della US Navy, stanziate nel Golfo di Tonchino. Iniziò così la guerra come la conosciamo, raccontata tante volte al cinema, combattuta principalmente nel Vietnam del Sud.

LA guerriglia dei Vietcong

John Fitzgerald Kennedy aveva fornito sostegno al regime del Sud, ma fu con il successore Lyndon B. Johnson, che quello americano divenne un vero e proprio intervento bellico, destinato a durare un decennio: nel 1968 i soldati americani in Vietnam erano diventati 500 mila e i costi bellici avevano raggiunto i 77 miliardi all’anno. Ma l’incremento delle forze in campo si rivelò insufficiente contro i Vietcong, che conoscevano benissimo il territorio e godevano del sostegno della popolazione rurale del Sud. L’esercito Usa, moderno e all’avanguardia, non era attrezzato per affrontare la guerriglia dei Vietcong, che potevano tra l’altro sfruttare il Sentiero di Ho Chi Minh, ingegnoso sistema di spostamenti attraverso sentieri nascosti tra giungle e montagne.

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LaPresse

L'opinione pubblica

I bombardamenti aerei degli Stati Uniti, effettuati anche con il napalm, colpivano spesso ospedali, scuole, villaggi del Vietnam del Sud: questo fece sì che nella popolazione rurale crescesse un forte sentimento antiamericano. Negli stessi States, erano in tanti a ritenere inutile e troppo costosa la guerra del Vietnam, che veniva costantemente trasmessa in tv e discussa in radio. L'opposizione alla guerra iniziò fin dal 1964 nei campus delle università statunitensi: migliaia di giovani scelsero la fuga in Canada o in Europa, piuttosto che rischiare la coscrizione. Nel 1967 Muhammad Ali si dichiarò pubblicamente obiettore di coscienza: arrestato e accusato di renitenza alla leva, fu privato del titolo di Campione del Mondo dei pesi massimi e della licenza per combattere sul ring. Nel 1970 quattro studenti della Kent State University furono uccisi dalla Guardia Nazionale dell’Ohio nel corso di proteste contro la guerra. Tra le manifestazioni “no war” più celebri, senza dubbio i “bed-in” di John Lennon e Yoko Ono, nel corso dei quali i due artisti passarono interi giorni nelle stanze da letto di alcuni hotel, facendo interviste e incidendo brani per sensibilizzare sul tema della guerra.

L'era Nixon

Il successore di Johnson, Richard Nixon, iniziò a negoziare la pace con il Vietnam del Nord e i Vietcong: la presenza americana iniziò a ridursi, anche se furono avviate contemporanee operazioni militari in Laos e Cambogia, con lo scopo di tagliare i rifornimenti alla resistenza vietnamita. Nel 1973, finalmente, Stati Uniti e Vietnam del Nord firmarono un armistizio a Parigi, a cui fece seguito, quasi due anni dopo, un’offensiva lanciata dall'Esercito regolare del Vietnam del Nord e dalle forze vietcong del Fronte di Liberazione Nazionale.

Quando è finita la guerra del Vietnam

La guerra terminò ufficialmente il 30 aprile 1975 con la presa di Saigon da parte delle truppe nordvietnamite, mentre il personale statunitense ancora presente nella capitale veniva evacuato con una disperata operazione di salvataggio con elicotteri. Finiva così la peggiore sconfitta militare mai subita dagli Stati Uniti: 58 mila i soldati americani ad aver perso la vita, difficile stabilire invece quanti vietnamiti morirono nel corso della guerra. C’è chi sostiene 500 mila, chi spinge fino a 4 milioni. Nel 1976, Nord e Sud si riunirono nella Repubblica Socialista del Vietnam.

I film sul Vietnam

Il film più famoso sulla guerra del Vietnam è senza dubbio Apocalypse Now, diretto da Francis Ford Coppola e liberamente ispirato al romanzo “Cuore di tenebra”, di Joseph Conrad: indimenticabile la scena dell’attacco in elicottero sulla Cavalcata delle Valchirie.

Forse il film più crudo sul Vietnam è però Platoon di Oliver Stone, ispirato all’esperienza del regista statunitense durante la sua permanenza nel Paese.

Impossibile non citare Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, allucinante affresco della guerra e di ciò che la precede.

Come suggerisce il titolo, parla della guerra anche Good Morning, Vietnam, di Barry Levinson, con protagonista Robin Williams nei panni di un conduttore radiofonico, inviato in Vietnam allo scopo di trasmettere allegria nella vita dei soldati.

Tra i film sul Vietnam da non perdere c’è poi Il cacciatore, con il suo cast stellare, da Robert De Niro a Meryl Streep.

Nonostante sia solo una parte del racconto, il Vietnam è ben presente in Forrest Gump, basti pensare al “tenente Dan” che perde la gambe in combattimento. Proprio come il personaggio interpretato da Tom Cruise in Nato il quattro luglio: un film sul “reducismo”, sulle conseguenze della guerra, sulla sindrome da stress post-traumatico. Tutti temi affrontati anche in Rambo.

Matteo Innocenti