La storia del codice morse in breve
Una storia affascinante per un’invenzione che ha rivoluzionato il modo di comunicare a distanza e che ancora oggi conserva intatto il suo fascino.
Il codice Morse è uno dei sistemi di comunicazione più affascinanti e longevi mai creati. Nato nel XIX secolo, è stato uno dei primi metodi di comunicazione a distanza ed ha avuto un ruolo rivoluzionario nella storia delle comunicazioni a distanza; ancora oggi conserva un certo fascino, tanto da essere usato in ambiti specifici e studiato da appassionati di tutto il mondo. Vediamo insieme cos'è il codice Morse, la sua storia, come funziona, a cosa serve e come impararlo.
Cos'è il codice Morse
Il codice Morse – detto anche “alfabeto Morse” - è un sistema di codifica che rappresenta le lettere dell'alfabeto, i numeri e alcuni segni di punteggiatura attraverso sequenze di punti e linee o toni brevi e lunghi: ogni lettera, numero o segno di punteggiatura è rappresentato da una combinazione univoca di punti e linee, trasmessi tramite segnali a intermittenza come suoni, segnali luminosi, impulsi elettrici o visivi. Infine le pause tra i punti e le linee indicano la fine di una lettera, una parola o una frase.
La storia del codice Morse
Il codice Morse prende il nome da Samuel Morse, inventore e pittore statunitense, che negli anni ‘30 dell’Ottocento collaborò con l'inventore Alfred Vail per sviluppare un sistema di telegrafia capace di trasmettere messaggi a distanza tramite fili elettrici. Pare che a spingere Morse a cercare un modo per poter trasmettere informazioni in modo più veloce di un messaggero a cavallo, fu la morte della moglie, di cui lui seppe solo dopo i funerali.
In quegli anni l’elettricità cominciava a essere studiata in modo più sistematico, e Morse, pur non essendo un fisico, seppe della possibilità di usare impulsi elettrici per inviare segnali a distanza lungo un filo e, forse spinto dalle sue doti creative, si impegnò per trovare il tassello mancante: era necessario trovare un codice di segnali che sostituisse le lettere.
Si mise al lavoro e, grazie alla collaborazione preziosa di Alfred Vail, riuscì a realizzare il telegrafo ed a definire il codice. Andò a Washington e riuscì, dopo varie peripezie, a convincere il Congresso per costruire una linea telegrafica per collegare la città alla vicina Baltimora (circa 60 chilometri). Il primo test fu la trasmissione di alcuni nomi di persone presenti a Baltimora: grazie alla trasmissione telegrafica, i nomi arrivarono a Washington con un anticipo di 64 minuti sul treno che collegava le due città.
Ufficialmente, il primo messaggio telegrafico della storia fu inviato il 24 maggio 1844, alle ore 8:45, durante l’inaugurazione del servizio: Morse mandò dalla Corte Suprema di Washington, una citazione biblica: "What hath God wrought" (“Quali cose ha creato Dio”), che Vail ricevette con successo a Baltimora.
Per la diffusione di questa straordinaria innovazione ci volle ancora del tempo, ma quanto Morse morì, nel 1872, il telegrafo aveva cambiato il mondo: nel 1866 fu completato il primo cavo telegrafico transatlantico, che collegava l’Irlanda e Terranova, aprendo la strada alla comunicazione istantanea tra i continenti.
Il codice Morse fu adottato anche in ambito ferroviario, per prevenire incidenti segnalando l’arrivo e la partenza dei treni, e successivamente in ambito militare e navale.
Durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, il codice Morse fu strumento cruciale per le comunicazioni a lungo raggio: era usato da navi, sottomarini, aerei, postazioni radio e centrali comando. Essendo un sistema semplice, poteva funzionare anche in condizioni estreme, con segnali deboli o interferenze. Poteva essere trasmesso via filo, via radio, con segnali luminosi, con battiti su superfici o persino con la luce degli occhi, in casi di emergenza.
Con l’avvento delle tecnologie digitali e satellitari, il codice Morse è stato progressivamente abbandonato per le comunicazioni ufficiali, ma ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della comunicazione: è stato l’Internet del XIX secolo, una vera e propria rivoluzione globale, e ancora oggi viene studiato, usato in ambiti specifici e considerato un simbolo dell’ingegno umano.
L'alfabeto del Codice Morse
L'alfabeto Morse è formato da punti e linee combinati in sequenze uniche per ogni lettera, cifra e alcuni segni di punteggiatura. Ecco un esempio delle lettere; numeri e punteggiatura seguono lo stesso criterio:
- A: .-
- B: -...
- C: -.-.
- D: -..
- E: .
- F: ..-.
- G: --.
- H: ....
- I: ..
- J: .---
- K: -.-
- L: .-..
- M: --
- N: -.
- O: ---
- P: .--.
- Q: --.-
- R: .-.
- S: ...
- T: -
- U: ..-
- V: ...-
- W: .--
- X: -..-
- Y: -.--
- Z: --..
A cosa serve il codice Morse
Oggi il codice Morse è usato in contesti particolari, ma rimane un sistema di comunicazione utile e affascinante, soprattutto in situazioni di emergenza o in ambito hobbistico:
- Radioamatori: lo usano ancora oggi per trasmettere messaggi su lunghe distanze.
- Navigazione marittima: seppur sostituito da sistemi moderni, è ancora conosciuto per sicurezza.
- Segnalazioni di emergenza: ad esempio, il celebre SOS in Morse (... --- ...) è riconosciuto a livello internazionale.
- Esercitazioni militari o scouting: viene insegnato come parte delle tecniche di sopravvivenza.
- Comunicazioni non verbali: può essere usato da persone con disabilità per comunicare con segnali visivi, tattili o sonori.
Come imparare il codice Morse
Imparare il codice Morse può essere un passatempo divertente, utile e stimolante. Ecco qualche consiglio per iniziare:
- Memorizzare l’alfabeto Morse: comincia dalle lettere più comuni (E, T, A, O, N, S).
- Usare delle app o siti web: esistono molti strumenti online che ti permettono di esercitarti.
- Ascoltare i segnali sonori: abituati al ritmo dei toni brevi e lunghi per riconoscere le lettere all’ascolto.
- Provare a scrivere e decifrare: inizia con frasi semplici, poi aumenta la difficoltà.
- Allenarsi ogni giorno: pochi minuti al giorno bastano per fare progressi costanti.
Il codice Morse è molto più di un vecchio sistema di comunicazione: è una parte importante della storia della tecnologia e delle telecomunicazioni, e impararlo oggi significa anche avvicinarsi a un pezzo di ingegnosità umana. Un linguaggio semplice, ma capace di arrivare lontano.
Paola Greco
Foto di apertura: Foto di Amsterdam City Archives su Unsplash