Parigi, 13 novembre 2015: la notte del terrore

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Esplosioni kamikaze allo stadio, raffiche all’impazzata fuori dai ristoranti e la strage al Bataclan. Gli eventi dell’attacco jihadista che sconvolse il mondo.

Il 13 novembre 2015 Parigi ha vissuto la sua notte più buia: in questa data, nella capitale francese, si sono verificati una serie di attacchi terroristici che, sferrati da un commando legato all'autoproclamato Stato Islamico, hanno provocato la morte di 130 persone. Ripercorriamo gli eventi di quella notte di terrore, che a meno di un anno dalla strage di Charlie Hebdo ha sconvolto la Francia e il mondo intero.

Tutto in meno di 40 minuti

Gli attentati di Parigi sono stati compiuti da almeno nove persone, responsabili di sei esplosioni (nei pressi dello Stade de France, di una caffetteria, di due fast food) e di altrettante sparatorie nel centro della città, la più sanguinosa all’interno del teatro Bataclan. Per compiere questa serie di attacchi, gli attentatori hanno impiegato meno di 40 minuti.

Le esplosioni allo stadio

La strage inizia alle 21:20, quando un attentatore suicida si fa esplodere all'altezza della porta B dello Stade de France, dov’è in corso l’amichevole tra Francia e Germania: oltre al kamikaze, muore anche un passante. Alle 21:30 e alle 21:53 si verificano altre due esplosioni nei pressi di altrettanti fast food, senza vittime oltre agli attentatori.

Le sparatorie in centro

In questo lasso di tempo, purtroppo, si è già verificata la carneficina nel centro cittadino. È una sera di metà novembre, ma la temperatura è gradevole: i tavolini di cafè e bistrot del centro sono affollati. I killer, che sfrecciano per le strade di Parigi a bordo di auto nere, si fermano davanti a diversi locali (Le Carillon, Le Petit Cambodge, Café Bonne Bière, Casa Nostra, La Belle Équipe) e fanno fuoco con i loro kalashnikov. Tra le 21:25 e le 21:36 perdono la vita 39 persone, uscite per trascorrere il venerdì sera fuori casa. Alle 21:43 un attentatore si siede nella caffetteria Comptoir Voltaire, nei pressi del teatro Bataclan, e si fa esplodere: non ci sono altre vittime, “solo” 15 feriti.

La strage del Bataclan

Alle 21:40, durante un concerto del gruppo garage rock Eagles of Death Metal, tre terroristi fanno irruzione al teatro Bataclan, armati di AK-47, fucili a pompa, bombe a mano e cinture esplosive. Nel giro di 20 minuti sparano numerose raffiche sul pubblico. È una strage. Dopo aver sparato e ucciso all’impazzata, il commando prende in ostaggio gli spettatori che non sono riusciti a fuggire. Alle 22:00, allertati dagli attacchi, due poliziotti irrompono al piano terra del teatro, imbattendosi in uno dei terroristi, che uccidono rapidamente, per poi ingaggiare un conflitto a fuoco con gli altri due. Poco dopo, entrano al Bataclan le prime squadre dei corpi speciali della polizia transalpina. Iniziano così le negoziazioni con i terroristi, che barricati al piano superiore minacciano di decapitare gli spettatori. Passata la mezzanotte, la polizia fa irruzione al secondo piano. Nel giro di pochi minuti di combattimenti, durante i quali gli attentatori usano gli ostaggi come scudi umani, la polizia riesce a uccidere i due terroristi. Il raid termina alle 00.58: l’azione terroristica del Bataclan ha provocato in tutto 90 vittime.

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LaPresse

130 persone

Esclusi gli attentatori, negli attacchi di Parigi sono rimaste uccise in tutto 130 persone e ne sono state ferite 413, un centinaio in modo grave. Tra le vittime anche un’italiana: la veneziana Valeria Solesin, che il 13 novembre si trovava al Bataclan per assistere al concerto degli Eagles of Death Metal.

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Gli attentatori

Il commando è arrivato a Parigi a bordo di tre utilitarie di colore nero con targa e immatricolazione belga, affittate pochi giorni prima in un'agenzia di noleggio auto di Bruxelles dai fratelli Salah e Ibrahim Abdeslam, residenti a Molenbeek. Al termine dei fatti di Parigi, erano due gli attentatori rimasti in vita: Abdelhamid Abaaoud, secondo le autorità francesi una della mente degli attacchi, e il già citato Salah Abdeslam, entrambi belgi-marocchini. Abaaoud è stato ucciso poco dopo, il 18 novembre 2015, durante un blitz delle polizia a Saint-Denis. Abdeslam è stato invece arrestato dalla polizia belga a Molenbeek il 18 marzo 2016, dopo una fuga durata quattro mesi. Colpevole della sparatoria nei pressi del Café Bonne Bière e della pizzeria Casa Nostra, è stato condannato a 20 anni di carcere, ma non per i fatti di Parigi, bensì a causa di una sparatoria avvenuta con la polizia a Bruxelles qualche giorno prima dell’arresto.