Luis Sepulveda, storia dello scrittore cileno che ci ha insegnato a volare

luis-sepulveda1.jpg

La vita controcorrente di Luis Sepulveda, amato scrittore cileno: un approfondimento sui libri, le frasi e l'impegno politico.

Chi era Luis Sepulveda

Luis Sepúlveda Calfucura è stato uno scrittore, poeta, giornalista, sceneggiatore e regista cileno. Nato a Ovalle il 4 ottobre 1949, è scomparso a Oviedo (Spagna) il 16 aprile 2020, all’età di 70 anni.

Luis Sepulveda e l’impegno politico

Sepulveda ha sempre affiancato alla scrittura un forte impegno politico. Cresciuto in un quartiere proletario di Valparaiso in una famiglia di matrice anarchica, già a 15 anni aderì alla Gioventù comunista e, all’inizio degli Anni 70, dopo essersi trasferito in Bolivia, militò nell’Esercito di Liberazione Nazionale. Tornato in Cile, durante la presidenza di Salvador Allende si iscrisse al Partito Socialista, entrando poi a far parte della guardia personale del presidente.

Luis Sepulveda e gli anni dell’esilio

Nel 1973, dopo il colpo di Stato di Augusto Pinochet, fu arrestato, torturato e imprigionato.  Liberato dopo sette mesi grazie alle pressioni di Amnesty International, a causa del suo attivismo politico fu arrestato una seconda volta e condannato all’ergastolo: grazie a un nuovo intervento dell’Ong, la pena fu in seguito commutata in otto anni d’esilio. Nel 1977 lasciò il Cile per andare in Svezia, dove il governo gli aveva concesso asilo politico, ma al primo scalo a Buenos Aires fuggì, attraversando vari Paesi del Sudamerica fino a Quito, in Ecuador, da dove partì per una spedizione dell’Unesco dedicata allo studio dell'impatto della civiltà sugli indios Shuar. Nel 1979 raggiunse le Brigate Internazionali Simon Bolivar, che stavano combattendo in Nicaragua, e nel 1982 aderì a Greenpeace, lavorando per qualche anno come membro di equipaggio su una delle navi dell’ong ecologista. Una volta terminato il periodo d’esilio, non tornò in Cile ma si stabilì in Europa, prima in Francia e poi in Spagna, a Gijón, dove ha vissuto dal 1996 fino al momento della scomparsa.

 

Luis Sepulveda scrittore: una carriera lunga trent’anni

Una vita avventurosa, quella di Luis Sepulveda, finita nei libri dell’autore cileno. Non solo nell’opera prima ‘Il vecchio che leggeva romanzi d'amore’, pubblicato nel 1989, ma anche nella sua seconda fatica letteraria, il romanzo “Il mondo alla fine del mondo”, ispirato agli anni trascorsi sulla nave di Greenpeace. Così come nel diario di viaggio “Patagonia express. Appunti dal sud del mondo” e nella raccolta di racconti “La frontiera scomparsa” ‘nata’ dalla sua rocambolesca fuga verso la libertà attraverso l'America del Sud. Il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia è “La fine della storia”, mentre l’ultima favola “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”.

Luis Sepulveda: il vecchio che leggeva romanzi d’amore

Il romanzo con cui Luis Sepulveda aveva conquistato la scena internazionale, pubblicato in Italia nel 1993, fu ispirato dai sette mesi trascorsi insieme agli indios Shuar: narra infatti la storia del vecchio Antonio José Bolívar, approdato dopo molte disavventure tra i nativi della foresta amazzonica ecuadoriana.

Storia della gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

Scrittore non solo per un pubblico adulto ma per tutte le età, Sepulveda avviò la produzione favolistica nel 1996 con questo libro per bambini, in cui il gatto Zorba, dopo aver covato l’uovo lasciatole da una gabbiana in fin di vita, accoglie la neonata nella comunità felina del porto di Amburgo.

Luis Sepulveda e il cinema

Questi due romanzi hanno avuto delle trasposizioni cinematografiche. Il film d’animazione “La gabbianella e il gatto”, con regia di Enzo D’Alò, è uscito nel 1998, mentre “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, con Richard Dreyfuss nei panni di Antonio José Bolívar, è arrivato nei cinema tre anni dopo.

Luis Sepulveda regista

Diplomato come regista teatrale, Sepulveda si è cimentato anche dietro la macchina da presa. Nel 1986 ha girato infatti “Vivir a los 17”, film distribuito solo in Argentina. Nel 2002 ha diretto poi “Nowhere”, ambientato in un Paese sudamericano tenuto sotto la morsa della dittatura, e il documentario “Corazonverde”, sulla minaccia di una fabbrica produttrice di scorie tossiche in Patagonia.

Luis Sepulveda: frasi celebri

Sono tante le frasi da ricordare presenti nella bibliografia di Sepulveda. “Vola solo chi osa farlo”: questo inno a sconfiggere le proprie paure è contenuto nella favola “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. Ne “Il potere dei sogni”, l’autore cileno ha scritto: “Solo sognando e restando fedeli ai nostri sogni riusciremo a essere migliori e, se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo”. In un’intervista spiegò poi la sua idea di felicità: “È un diritto umano. Allo stesso modo in cui ho combattuto, più che per l'idea di libertà, per non dimenticare che sono un uomo libero: quando difendo il diritto alla felicità, lo faccio per non dimenticare che io sono stato e sono immensamente felice”.

Luis Sepulveda e il coronavirus

Luis Sepulveda aveva accusato i primi sintomi del Coronavirus al ritorno da un viaggio in Portogallo, dove insieme alla moglie, la poetessa Carmen Yáñez, aveva partecipato al festival letterario 'Correntes d'Escritas' di Póvoa de Varzim. Primo paziente illustre a essere risultato positivo al Covid-19, era stato ricoverato in ospedale a Oviedo il 29 febbraio, poco dopo, l'11 marzo 2020, l'Oms ha dichiarato il Covid-19 una pandemia. Dopo aver lottato a lungo nella sua vita, si è arreso al nemico invisibile a metà aprile 2020.