Gattini virali che spopolano sul web? Li ha inventati Louis Wain (nel 1886)

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Protagonisti incontrastati di internet con meme, video e profili social dedicati, un illustratore inglese della seconda metà dell'Ottocento diventava famoso disegnando gatti antropomorfi e psichedelici per libri, riviste e cartoline. Il film Il visionario mondo di Louis Wain rende omaggio all'autore precursore dei contenuti più virali in assoluto.

Le sue opere che raffigurano gatti antromorfizzati dai grandi occhi è come se avessero per certi versi anticipato quella mania tutta contemporanea per i gattini del web sempre più diffusa, per fortuna. Gattofilia o chiodo fisso, come la si voglia pensare, Louis Wain fu illustratore per i principali giornali inglesi d’epoca vittoriana trovando la propria fortuna nelle illustrazioni che dedicava ai gatti, sua vera e propria ossessione, antropomorfizzati in attività umane, ritratti come discoli fanciulli o personaggi quotidiani della borghesia londinese. Fu l'incontro fortuito con il gatto Peter che rese Louis Wain uno dei più noti personaggi inglesi dell'epoca. Le sue illustrazioni di felini hanno contribuito a rafforzare l'amore e l'apprezzamento dell'Inghilterra vittoriana per l'animale domestico.

Anche Nick Cave cominciò a collezionare i suoi disegni alla fine degli anni Settanta e organizzò la prima mostra dedicata ai gatti di Wain al di fuori dell'Inghilterra, in Australia. Wain creò anche un certo numero di ceramiche. Soprannominata "il gatto futurista" la serie, considerata di stile cubista, comprende cani e gatti con forme angolari e segni geometrici.

Chi era Louis Wain

Louis Wain nacque nel 1860 in un sobborgo di Londra da padre inglese commerciante e madre francese, con cui visse la maggior parte della sua vita. 

Studiò alla West London School of Art dove insegnò per un breve periodo al termine degli studi. All'età di 20 anni, a seguito della morte del padre, lasciò l'insegnamento per essere di sostegno alla sua famiglia. Divenne quindi un artista indipendente ottenendo un buon successo. Si specializzò nel disegno di animali e scene di genere, lavorando per diverse riviste tra cui Illustrated Sporting and Dramatic News, con cui collaborò per quattro anni, e The Illustrated London News dal 1886.

IL MATRIMONIO. A 23 anni sposa Emily Richardson, l'istitutrice delle sue 5 sorelle, di dieci anni maggiore di lui, motivo per cui destarono scandalo, e andò a vivere con lei ad Hampstead. Emily si ammalò presto di cancro al seno e morì dopo appena tre anni di matrimonio. Durante la malattia, fu di conforto per Emily un gattino randagio bianco e nero, chiamato Peter, che i due sposi avevano accolto una notte sentendolo miagolare sotto la pioggia. La presenza di Peter sollevava l'animo di Emily e Louis iniziò a disegnare parecchi schizzi del loro gattino. Emily, che aveva incoraggiato Louis a pubblicare i disegni, morì prima di poter vedere la realizzazione del progetto.

I PRIMI DISEGNI. Louis continuò a disegnare gatti, che divennero il soggetto che lo ha reso celebre. Nel 1886 pubblica 11 tavole raffiguranti i suoi primi disegni con gatti antropomorfi sul numero natalizio di Illustrated London News dal titolo A Kittens' Christmas Party. In questo progetto raffigurava 150 gatti, molti dei quali somigliavano a Peter, mentre altri compivano gesti umani, come spedire un invito, sorreggere una palla, giocare, tenere un discorso. Erano disegnati a quattro zampe, senza abiti e senza la varietà di espressioni umane che avrebbero caratterizzato i lavori successivi di Wain, fino ai gatti caleidoscopici e psichedelici della sua ultima produzione. Con lo pseudonimo di George Henri Thompson, iniziò a illustrare numerosi libri per bambini.

GATTI SEMPRE PIÙ ANTROPOMORFI. Con il tempo, i gatti di Wain cominciarono a camminare eretti, a presentare ampi sorrisi ed espressioni facciali complesse e a indossare vestiti alla moda. Le illustrazioni mostravano gatti intenti a suonare strumenti musicali, prendere il te, giocare a carte, pescare, fumare e trascorrere una serata all'opera. Questo tipo di disegni con animali antropomorfi erano molto popolari nell'Inghilterra vittoriana e si diffusero con successo in stampe, cartoline e illustrazioni satiriche come quelle di John Tenniel, ricordato soprattutto per le sue illustrazioni per i due romanzi di Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio. 

C'è chi, infatti, antipatizza contro gli antropomorfismi degli animali, come se fossero essi a dover somigliare a noi umani! Montaigne annota nei Saggi: “Quando gioco con la mia gatta, chi può dire se si diverte più lei a scherzare con me o io a giocare con lei?” 

Wain fu disegnatore di gatti prolifico, arrivando a produrre fino a diverse centinaia di opere l'anno e a illustrare un centinaio di libri per bambini. Nel 1907 si recò a New York dove disegnò fumetti per conto del gruppo editoriale “Hearst”. I suoi lavori furono largamente lodati, nonostante il suo atteggiamento critico verso la città avesse attirato su di lui le ostilità della stampa. Ritornò, inoltre, in patria con meno denaro di quello che aveva alla partenza a causa di un investimento poco prudente su un nuovo tipo di lampada a olio.

LE DIFFICOLTÀ FINANZIARIE. Wain si impegnò attivamente con molte associazioni benefiche a favore degli animali, in particolare, di gatti. Nonostante godesse di popolarità, ebbe difficoltà finanziarie per tutta la vita, dovendo provvedere al sostentamento della madre e delle 5 sorelle. Inoltre, ingenuamente vendette tutti i diritti sui suoi lavori, senza conservare alcun diritto di riproduzione. Fu facilmente raggirato e occasionalmente ingannato con la promessa di un facile modo di fare soldi. 

Lo stress di un’intera famiglia a carico non è più gestibile e il senso di colpa e di inadeguatezza porterà l’artista a un esordio psicotico negli Usa, dov'è privo dei legami parentali che aveva in Inghilterra, e ai conseguenti deliri di voci che lo faranno rinchiudere fino alla morte in vari ospedali psichiatrici. Morì in povertà e in manicomio. Si dice che era ammalato di schizofrenia a causa della toxoplasmosi che contrasse proprio da uno dei suoi gatti.

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Louis Wain - Wikimedia Commons

Louis Wain e il gatto Peter

La perdita dei diritti d'autore non garantì a Louis Wain l'immortalità di una biografia ufficiale, per cui le notizie sull'illustratore di gatti sono contrastanti. Certo è che l'incontro tra Louis Wain e il gatto Peter fu determinante la sua produzione artistica. Lo accolsero in famiglia lui e la moglie Emily già ammalata di cancro al seno, togliendolo ancora cucciolo dal randagismo per le strade di Londra. Peter era bianco e nero, allegro e goffo come tutti i piccoli gattini e questo risollevava il morale di Emily durante la malattia e dava svago anche a Louis che cominciò a ritrarlo in disegni realistici, che la moglie, prima di morire, gli chiese di pubblicare, cosa che avvenne soltanto dopo la morte della donna, come se il disegnatore volesse rendere omaggio alla sua compagna e al gatto che ne aveva rallegrato gli ultimi anni di vita. 

La Prima guerra mondiale e l’attività di Wain

Quando scoppiò la Prima guerra mondiale nel 1914, Wain dovette lottare per trovare un mercato commerciale in mezzo alla carenza di carta in tempo di guerra. Cominciò, quindi, a dedicarsi alla ceramica per un breve periodo. Uno di questi gatti plastici in stile cubista, del 1914 circa, fu acquistato in una garage sale nel 1986 per 1 dollaro neozelandese, dopo venne riempito di terra e usato come vaso.

La casa d'aste Webb's, ad Auckland, in Nuova Zelanda, ha recentemente messo in vendita questo gatto in ceramica, per batterlo a $ 9.250, a dimostrazione dell'eterna popolarità di Wain con una clientela internazionale.

Louis Wain e la schizofrenia

La follia perseguita Louis Wain. Già la sorella minore fu riconosciuta malata di mente a trent'anni e ricoverata in manicomio. Poi Louis cade in forte depressione dopo la morte della moglie, stato che si aggrava con la scoperta della perdita dei diritti d'autore. 

Wain dovette lottare tutta la vita con la propria salute mentale. Sebbene non gli sia mai stata diagnosticata ufficialmente la schizofrenia, molti credono che soffrisse di questa condizione e alcuni hanno sostenuto che i suoi disegni successivi, più astratti e vibranti, dimostrino il suo deterioramento psicotico. Certo è che il disturbo mentale di cui soffriva non lo ha fermato dal continuare a disegnare, ha anzi reso le sue opere ricche di linee e colori particolari, brillanti, a tratti pervase da uno strano senso di inquietudine.

L'artista ha trascorso gran parte della sua vita in istituti di cura. Venne rinchiuso in 2 diversi manicomi, dove rimase per 15 anni fino alla morte. 

I gatti antropomorfi di Louis Wain

Peter

Quando abita con la moglie malata, Louis dipinge diversi “ritratti”del loro gatto Peter in modo assolutamente naturalistico, che meglio si addiceva all'iniziale aspirazione della sua carriera, quando ambiva a diventare un artista della stampa. In uno lo inquadra come dentro un medaglione, proprio come si solevano ritrarre i familiari, d'altronde il gatto domestico diventa presto uno di famiglia.

  • In A Kittens Christmas Party, uscito su Illustrated London News con lo pseudonimo di George Henri Thompson, Wain raffigura 150 gatti, molti dei quali somigliavano a Peter, o rappresentati in faccende da gatti; mentre altri completavano attività come inviare inviti, tenere una palla, giocare, persino fare discorsi, alcuni lavano le stoviglie, altri alle prese con un concerto sinfonico, sia come musicisti che auditori. 
  • Giocatori di poker ben rende lo stile di Wain che lo portò al successo grazie alla raffigurazione di gatti antromorfizzati. Rappresenta due gatti giocatori di poker, che si atteggiano a uomini che sornioni, mentre giocano a carte, bevono forte e fumano il sigaro.

 

Gatti psichedelici

Negli ultimi anni della sua vita Wain rappresenta i suoi gatti con occhi sempre più grandi e pelo elettrizzato, oltre che colori tutt'altro che naturalistici, ma tipicamente psichedelici. 

Gatto futurista di ceramica

Il gatto in ceramica risalente alla prima guerra mondiale è futurista nelle forme cubiche, ricoperte da colori antinaturalistici. 
 

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Wikimedia Commons

Louis Wain, precursore dei “gattini del web”

La gattofilia, che ha radici profonde nella storia dei tempi e delle arti, con Wain compie una rincorsa nell'Inghilterra vittoriana e oggi spopola grazie al web. Il primo gattino di internet è stato disegnato in ASCII e pubblicato su 2channel mentre dal 2015 iniziano a comparire su youtube i primi catstar.

L'anno dopo, il video Puppy vs Cat diventa virale con oltre 16 milioni di visualizzazioni. Oggi i gattini spopolano sul web, come meme, espressioni di protesta o veri e propri influencer. Sono i più amati dagli internauti, tanto da “colonizzare” il web: sono nei video su YouTube, negli archivi di GIF, sulle bacheche social, usati come forma sui generis di protesta per esempio per rivendicare la riservatezza dei diritti delle immagini e dei testi. Secondo una ricerca, soltanto gli utenti inglesi nel 2014 hanno condiviso oltre 3.8 milioni di immagini e video di gatti al giorno.

Circa il 40% di coloro che caricano contenuti incentrati sui felini lo fanno usando i loro smartphone e cresce il fenomeno del Social Petworking: oltre 350.000 proprietari di gatti creano account di social media per il loro animale di compagnia. In parte lo si fa perché l'animale può apparire come più interessante, ma c'è chi sotto sotto spera che il proprio pet diventi una star. C’è un genere di immagini di gatti, in particolare, che sembra essere molto amato dagli internauti: i lolcat, ossia contenuti divertenti di gatti spesso associate, secondo le regole di un meme perfetto, a giochi di parole, citazioni famose rivisitate, battute sarcastiche. 

Da anni Forbes stila una classifica dei Top Pet Influencer: nel 2017 tra i dieci cuccioli più influenti del web – assieme avrebbero una total reach di oltre 68 milioni – ci sarebbero ben quattro gatti. 

Grumpy Cat è un vero e proprio influencer: ha una pagina Facebook con 8 milioni di like e un canale YouTube con più di 270mila iscritti, un sito internet e un merchandising ufficiale per il quale vengono spesi ogni anno svariati milioni di dollari e ormai dal 2013 è diventato testimonial  di un brand di pet food.

Anche l’antropomorfizzazione degli animali non ci dà niente di nuovo: ha radici millenarie e continua a essere una via narrativa molto battuta ai giorni nostri dai film della Pixar fino ai manga giapponesi.

Il visionario mondo di Louis Wain, il film

A distanza di 160 anni dalla nascita anche il cinema si interessa a Louis Wain: nel 2021 esce Il visionario mondo di Louis Wain (The Electrical Life of Louis Wain), un film diretto da Will Sharpe. La trama racconta didascalicamente la vita del disegnatore inglese, interpretato da Benedict Cumberbatch. Pecca di insistenza sugli aspetti più buffi e grotteschi della biografia del protagonista, come la mediocrità in tutte le attività in cui, al di fuori dell'illustrazione, piaceva cimentarsi: la boxe, il nuoto e l'invenzione. Secondo la pellicola, Wain fallisce in ognuna di esse, a eccezione del disegno in cui eccelle sin dai primi fotogrammi per la velocità e la precisione di esecuzione. Il film rincara la dose dipingendo anche la famiglia matriarcale del disegnatore in maniera macchiettistica: la madre pensa soltanto al mantenimento, le sorelle sono grossolane, livide di invidia per ogni progresso nella crescita personale di Louis: non tollerano il matrimonio con Elisabeth, né il trasferimento oltreoceano del fratello. Anche il resto della società è ritratta secondo caratteri ridicolarizzanti e di livore, quasi a voler di contro esaltare l'amore speciale di Louis ed Emily.

È altrettanto irritante la volontà di voler trasmettere a tutti i costi l'immagine di un artista geniale, sopra le righe e per questo sempre incompreso. Si comprende meglio questa caratterizzazione del protagonista spiegando il titolo originale The Electrical Life of Louis Wain, e si capisce anche perché in continuazione usano l'immagine dell'elettricità il più delle volte fuori luogo. Il regista sembra voler forzare in tutti i modi un parallelismo tra l'illustratore e i suoi gatti che Emily definisce “sciocchi, ridicoli e teneri... Come noi”. Regia che procede altrettanto piatta anche quando potrebbe spiccare verso forme originali, approfittando per esempio della narrazione delle psicosi del disegnatore, la cui degenerazione mentale, invece, rappresenta soltanto l'invecchiamento di Wain.

Nonostante la vita turbata di Wain, forse sapere che i suoi gatti continuano a portare grande felicità e divertimento gli avrebbe finalmente dato un senso di conforto e pace. 

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Frame dal Film Il visionario mondo di Louis Wain

Laura Cusmà Piccione