Urbex: dall'esplorazione urbana ai luoghi abbandonati più famosi d'Italia

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E' fra le tendenze turistiche del momento perché riporta alla luce luoghi invisibili e abbandonati. Si tratta di una vera e propria speleologia urbana che trova molti appassionati in Italia e nel mondo. E allora, ecco i luoghi abbandonati più famosi e affascinanti del nostro Paese.

L’Urbex, dall'inglese urban exploration, consiste nell'esplorazione di edifici e strutture artificiali, in stato di abbandono e spesso poco visibili dell'ambiente urbano: la fotografia è un ingrediente essenziale di questo hobby, che talvolta può condurre allo sconfinamento in proprietà private (seppur con intenzioni oneste), da praticare con massima attenzione visto che prevede l’esplorazione di siti difficilmente accessibili e - chissà - pericolosi. Ecco i luoghi abbandonati più famosi d'Italia.

Consonno

Consonno, nota come la Las Vegas della Brianza, è la mecca degli urban explorer. Teoricamente è una frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco, ma in pratica è una “città dei balocchi” fantasma, edificata a partire dagli Anni 60 e abbandonata nel 1976 a seguito di una frana, quando si era affemato come centro di divertimenti che spesso ospitava importanti personaggi della musica e dello spettacolo per serate a tema. L’edificio simbolo di Consonno è il “minareto”, al centro del quale svetta una torre simile a quella presente in quasi nelle moschee.

Villa del Conte d’Agliè

Situata nei pressi di Torino e immersa in un parco storico di ippocastani e tigli, fu costruita all’inizio del XVII secolo per il duca Carlo Emanuele I. Si tratta di una delle poche dimore della collina torinese rimaste pressoché intatte dal Settecento a oggi, nonostante sia stata abbandonata. O, forse, proprio per questo: un vero gioiello nascosto, capace di offrire un’emozionante esperienza agli urban explorer. Dario Argento, da sempre amante di Torino e della sua magia, la scelse per girare nel 2007 le scene finali del film La terza madre.

Il mostro di Casalecchio

Otto piani e una marea di graffiti. Fra i luoghi abbandonati più famosi d'Italia c'è anche Il “mostro di Casalecchio di Reno”, alle porte di Bologna: doveva essere un eremo con centro di addestramento professionale e convento dei Padri Passionisti. Ma è stato abbandonato ancor prima di essere abitato. Si trova in una zona paesaggistica meravigliosa, in collina, immerso nel verde, da dove domina l’abitato di Casalecchio. Inconfondibile il suo profilo, ben riconoscibile grazie alla caratteristica torre alta più di 25 metri. 

Acquaria Park

Fu costruito nel 1992 a Cervia, per rivaleggiare con il già famoso Aquafan di Riccione. E nel corso del decennio, in effetti, fu una delle principali attrazioni turistiche della parte nord della Riviera romagnola. Poi la chiusura nel 2004, che ha reso questo (ex) parco acquatico una delle tappe preferite degli urbex, che qui possono girovagare indisturbati tra scivoli e attrazioni di vario genere.

Sanatorio Banti

Da non perdere nei dintorni di Firenze l’ex sanatorio Banti, nato nel 1939 per curare i malati di tubercolosi e poi chiuso nel 1989. Si trova nel comune di Vaglia, a breve distanza dal Parco Mediceo di Pratolino, ed è considerato uno dei più interessanti esempi di architettura ospedaliera del XX secolo in Toscana.

Villa dei Pappagalli

Rimaniamo in Toscana per una delle residenze da urbex più belle d’Italia: Villa dei Pappagalli (nota anche come Villa Bellavista o Villa Fossombroni), incastonata tra le colline del Valdarno, tra distese di vigneti e uliveti. Deve il suo “soprannome” al bellissimo affresco che si può ammirare subito all'ingresso: una volta di un azzurro tenue, con motivi floreali e appunto pappagalli dipinti. Costruita alla fine dell’Ottocento, è disabitata dal 1972.

Romagnano al Monte

L’Italia è piena di paesi fantasma, abbandonati per le ragioni più disparate. Uno di essi è Romagnano al Monte, arroccato su una collina a 650 metri di altitudine e disabitato dal terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980. Girare per le stradine di questo borgo fantasma, entrando con attenzione nelle sue case pericolanti, è come viaggiare nel tempo.

Craco

Scendendo lungo lo Stivale, tra Taranto e Matera ecco la “ghost town” più famosa d’Italia: Craco, paese fantasma spopolato a partire dalla fine del XIX secolo, quando buona parte degli abitanti si trasferì in cerca di fortuna negli Stati Uniti. Frane e terremoti hanno completato l’opera di abbandono: ciò che resta di Craco è un luogo desolato, ma affascinante. Le sue rovine sono apparse in film di successo come “La Passione di Cristo”. 

Matteo Innocenti

Foto di Apertura: Mick De Paola su Unsplash