Esame di maturità e seconda prova al liceo classico: affrontare la versione di latino

Fotolia_19415516_S

Prova propedeutica all'indirizzo di studi frequentato, per il liceo classico la seconda fase dell'esame di Maturità prevede la versione di latino. Materia annunciata alla fine dello scorso gennaio dal Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, la traduzione dal latino ha però il potere di mettere in crisi molti studenti alle prese con gli scritti della maturità. 

Come arginare, quindi, l’ansia e paura? Un giusto ripasso, metodo e organizzazione devono essere le parole d'ordine di ogni piano d’azione che si rispetti. Lo studente in procinto di affrontare la seconda prova dell’indirizzo classico può quindi cominciare a prepararsi riguardando la grammatica e sue regole più complesse: in questo modo si abbassano notevolmente le probabilità di bloccarsi di fronte ad una frase particolarmente articolata. all'interno del brano da tradurre.

Al ripasso teorico, tuttavia, è bene affiancare l’attività pratica: soprattutto in quei casi in cui il latino rappresenta l’anello debole della propria carriera scolastica, è bene attivarsi al fine di recuperare le lacune accumulate nel tempo. Lasciamo quindi spazio alle esercitazioni: nel periodo precedente all'inizio della maturità, dedichiamo almeno un'ora al giorno alla traduzione; in questo modo ci renderemo conto delle nostre debolezze e, intensificando lo studio o facendoci aiutare dai nostri compagni, potremo migliorare la nostra preparazione in vista dell'esame.

Il giorno della prova, poi, è bene non lasciarsi prendere dal panico e affrontare l’esame con metodo e organizzazione. A livello strettamente operativo, ogni studente deve tenere a mente che sono ben quattro le ore a disposizione per portare a termine la traduzione: possiamo quindi prenderci tutto il tempo necessario per tradurre, correggere e ricopiare la nostra versione. 

Una volta di fronte al brano, quindi, non buttiamoci a capofitto sulla traduzione ma spendiamo qualche minuto a ragionare sull'autore dell’estratto e sul periodo storico in cui è egli vissuto: contestualizzare il brano e collocarlo nel tempo potrebbe infatti aiutarci a superare brillantemente la prova.

Dopo aver contestualizzato il brano passiamo alla traduzione vera e propria. Procediamo con ordine: seguendo il metodo che ognuno di noi ha testato nel quinquennio scolastico non dimentichiamoci però della logica comune e delle regole fondamentali. Individuiamo quindi il verbo della proposizione principale, per poi ricostruire la frase completa di soggetto e complementi, occupandoci, poi, delle subordinate.

Per quanto riguarda la forma che, poi, vogliamo dare alla nostra versione, ricordiamoci che anche se risulta molto importante tradurre senza falsare la grammatica e la sintassi della frase, allo stesso modo è fondamentale rendere la traduzione corretta e leggibile anche nell’italiano corrente. La lettura deve risultare agevole e soprattutto lineare, cosa che però non deve autorizzarci a tradurre 'a senso' senza rispettare le regole grammaticali.

Terminata la traduzione, poi, concedetevi dieci minuti di pausa: rilassare la mente e distanziarsi criticamente dal proprio lavoro permetterà poi di visualizzarne più velocemente gli eventuali errori, al fine di procedere alla correzione e alla stesura definitiva della traduzione.

Eliminato qualsiasi dubbio e ricopiato il nostro lavoro in una calligrafia chiara ed ordinata, possiamo consegnare la nostra versione di latino, sicuri di aver fatto del nostro meglio per riuscire nella seconda prova d'esame.