Disturbi del sonno: le cause e i perché del sonnambulismo

sonnambula

Chi ha parenti o amici che ne soffrono riconosce bene i sintomi di questo disturbo. Il sonnambulismo spaventa e incuriosisce allo stesso tempo la maggior parte delle persone, ma soprattutto sorprende nella notte, in modo improvviso, chi ne è soggetto.

A soffrire di più di sonnambulismo sono per la maggior parte bambini dai 5 ai 12 anni, che solitamente smettono di esserne soggetti entrando nell’età adolescenziale. In un adulto, invece, questa forma di parasonnia, ovvero disturbo del sonno, viene direttamente associata ad aspetti neurotici, psicotici o nevrotici. Cause che se non sono ereditarie, spesso vengono curate solamente con una terapia adeguata.

A proposito di questo disturbo vengono sempre poste molte domande: cosa succede nella mente? Con quale frequenza si manifestano gli episodi di sonnambulismo? Quanto durano e come si possono limitare?

Il sonnambulismo avviene nella fase del sonno non Rem, ovvero di solito nelle prime due o tre ore; la durata dei movimenti, di quello che si compie durante questi episodi, non supera solitamente i 5 minuti.
Durante questi episodi i sonnambuli compiono movimenti che appaiono scoordinati; la vista e l’udito non funzionano come da svegli e spesso le frasi pronunciate non hanno un vero senso. Chi soffre di sonnambulismo può addirittura arrivare ad uscire dal letto e dirigersi fuori di casa in stato di incoscienza, anche se nella maggior parte dei casi chi ne soffre non cammina e si limita a compiere gesti ripetitivi seduto sul letto come ad esempio vestirsi o lavarsi.

Sulle cause scatenanti il sonnambulismo, ovvero che cosa accade al nostro corpo durante il verificarsi di tali episodi, vi sono diverse opinioni. Tecnicamente si tratta di una ipereccitabilità della corteccia cerebrale che da un lato impedisce il sonno profondo e dall’altro mantiene attivi i meccanismi di veglia e di sonno.
Altri studi, più recenti, hanno invece individuato la causa del sonnambulismo in un’alterazione genetica del cromosoma 20, anche se il gene responsabile non è stato ancora identificato.
Lo stesso non vale per i bambini, le cui cause sono correlate a fattori psicologici che si manifestano nel tentativo di elaborare le tensioni tipiche caratterizzanti la loro età.

Popolare è la credenza che svegliare un sonnambulo sia una delle cose più pericolose da fare… Perché?
In realtà non è svegliandolo che insorge un pericolo, ma è l’interruzione improvvisa che potrebbe destabilizzare e disorientare il sonnambulo causandogli un forte shock.

Il sonnambulismo si manifesta in maniera così diversa da soggetto a soggetto che diventa difficile rispondere oggettivamente ad ogni dubbio che sorge al riguardo.
Basta pensare che le cure sono individuali poiché una persona può soffrire di sonnambulismo tanto quanto un’altra, ma con cause scatenanti totalmente diverse.
Per determinare se si soffre realmente di sonnambulismo si fa riferimento alla frequenza mensile di questi avvenimenti. Non si può, quindi, diagnosticare questo disturbo se capita una volta all’anno.

Il sonnambulismo non è preoccupante e non comporta rischi rilevanti ma l’esserne soggetti non facilita certo il buon riposo. Meglio, quindi, stressarsi di meno e condurre una vita più sana che non sia caratterizzata da ansie e paure, che sono tra le prima cause scatenanti i disturbi del sonno.

 

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