Il barocco a Roma

In Italia, il barocco romano costituì il filone maestro del nuovo stile. Inoltre a Roma, capitale della cattolicità, più che altrove si rese evidente la singolare aderenza del fenomeno artistico alla realtà sociale. Sisto V (papa dal 1585 al 1590) e Paolo V (papa dal 1605 al 1621) diedero il via a un nuovo piano urbanistico della città incentrato sulle direttrici prospettiche verso i monumenti maggiori, struttura scenografica di base per la Roma barocca, valendosi della collaborazione degli architetti Carlo Maderno (Capoluogo, Canton Ticino 1556 - Roma 1629) con le facciate di S. Susanna (1596-1603 e di S. Pietro (1607-12); Domenico Fontana (Melide 1543 - Napoli 1607), il più importante urbanista della Roma di fine Cinquecento, e Flaminio Ponzio (Viggiù ca 1560 - Roma 1613), artefice tra l'altro del Casino di Villa Borghese (1609-13) e della Cappella Paolina in S.Maria Maggiore (1605-11).

Sotto il papato di Urbano VIII Barberini (1623-44) la successiva generazione di artisti portò a maturazione discorsi non ancora del tutto espliciti. In architettura una critica interna ai metodi classici di composizione si risolse in un loro ampliamento e in una revisione: protagonisti, negli anni intorno al 1630, Bernini, Borromini, Pietro da Cortona. Spazi e volumi, non più composti secondo una geometria semplice e immediatamente evidente nella sua logica, diventano campo di tensioni che piegano e incurvano strutture e superfici, complicandosi nella subordinazione delle parti.

La pittura, soprattutto di fine Seicento, visse momenti di ampio splendore, con la decorazione delle volte di grandi chiese cinquecentesche a opera di Andrea del Pozzo (Trento 1642 - Vienna 1709), il primo che realizzò gli affreschi per la Chiesa di S. Ignazio (1682-98), e di Giovan Battista Gaulli (Genova (1639 - Roma 1709), allievo del Bernini, che eseguì gli affreschi per la chiesa di S. Agnese (1668-71) e per la Chiesa del Gesù (1672-83), considerati il suo capolavoro.

Carlo Rainaldi

Carlo Rainaldi (Roma 1611-1691) cominciò a praticare l'architettura con il padre Girolamo (1570-1655). Su commissione di papa Alessandro VII realizzò il suo capolavoro con la Chiesa di S. Maria in Campitelli (1656-65), dal carattere scenico prefiguratore degli sviluppi tardobarocchi. Di notevole interesse è la sistemazione urbanistica di Piazza del Popolo e la realizzazione delle due chiese gemelle che prospettano sulla stessa piazza: S. Maria di Montesanto (1661-63) e S. Maria dei Miracoli (1675-81).

Carlo Fontana

Carlo Fontana (Brusata 1634-Roma 1714) giunse a Roma intorno al 1650 e fu allievo e collaboratore del Bernini. Ebbe una vasta attività e la sua opera esercitò grande influenza su tutta l'architettura settecentesca. Tra le sue più importanti realizzazioni, i palazzi Odescalchi e Chigi e la Chiesa di S. Rita (in collaborazione col Bernini), la Cappella Cybo (1683-87) in S. Maria del Popolo, la facciata di S. Marcello al Corso (1683), il completamento del Palazzo di Montecitorio (1694-97) iniziato dal Bernini, il portico di S. Maria in Trastevere (1702). In Spagna eseguì il santuario di S. Ignazio a Loyola (1681).