Introduzione

Nei primi anni del Novecento nacquero le avanguardie, tese a innovare con una rottura rivoluzionaria la tradizione figurativa centrata sulla riproduzione della realtà naturale. Il primo movimento d'avanguardia in senso stretto fu l'espressionismo, che coinvolse non solo le arti figurative, ma anche la musica, il teatro, la letteratura e il cinema. I centri del movimento furono in particolare la Francia, la Germania e l'Austria. Soprattutto per artisti quali Schiele e Kokoscka fu anche determinante l'apporto della psicanalisi di Freud, con la sua scoperta dell'inconscio e del suo rapporto con il mondo onirico. Inoltre la scoperta dell'arte africana, in particolare delle maschere, che rappresentano il massimo dell'espressività e della soggettività, in alternativa allo sviluppo della pittura europea fu senz'altro determinante.

Nel 1907 il sodalizio di due artisti come Braque e Picasso è all'origine del cubismo, una pittorica concettuale che introduce il tempo nella rappresentazione pittorica, scomponendo le forme in un'immagine che raccoglie simultaneamente vedute diverse nello spazio e successive nel tempo. Il gruppo dei cubisti si disgregò allo scoppio della prima guerra mondiale, ma il cubismo, con la sua carica eversiva, rappresentò un essenziale punto di richiamo per i movimenti d'avanguardia successivi.