Andrea Mantegna

Andrea Mantegna (Isola di Carturo, Padova 1431 - Mantova 1506) ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione del Rinascimento toscano nell'Italia settentrionale.

Il periodo padovano

Allievo a Padova fra il 1442 ca e il 1448 presso la bottega del pittore Francesco Squarcione (1397-1468) si formò in un ambiente culturale assai fecondo per gli apporti degli artisti toscani che vi erano allora attivi. Nel 1448 gli venne commissionata la decorazione della Cappella Ovetari agli Eremitani (distrutta in un bombardamento nella seconda guerra mondiale). In quest'opera Mantenga seppe fondere il gusto per l'antichità (derivato dalla bottega dello Squarcione, che era anche collezionista di marmi antichi) e l'uso della prospettiva (derivata dai toscani). Anche negli altri capolavori del periodo padovano, come il Polittico di S. Luca (1453-54, Milano, Brera), la Pala di S. Zeno (1456-59) per la chiesa veronese, e l'Orazione nell'orto (1455-60, Londra, National Gallery), Mantegna fissò il mito classico della cultura umanistica veneta.

Alla corte mantovana

Nel 1460 l'artista si stabilì a Mantova quale pittore di corte di Ludovico III Gonzaga. Della prima attività mantovana, la decorazione della cappella del castello di S. Giorgio, rimangono oggi solo il trittico con l'Adorazione dei Magi, la Circoncisione e l'Ascensione (1460-70 ca, Firenze, Uffizi) e la Morte della Vergine (1461, Madrid, Prado), che preannunciano l'opera più famosa, la decorazione della Camera degli sposi, la stanza di rappresentanza di Palazzo Ducale (Mantova 1471-74), con le due scene della Famiglia di Ludovico Gonzaga radunata per una cerimonia e dell'Incontro del marchese Ludovico col figlio Francesco cardinale e col suo seguito. In questi affreschi Andrea riesce a trasformare illusionisticamente lo spazio della camera con la decorazione pittorica.

Le opere della maturità

La maggiore rievocazione mantegnesca del mondo classico è costituita dalle nove tele che raffigurano su una linea continua il Trionfo di Cesare (1480-95, Hampton Court, Royal Collection). Intorno al 1480 risale il S. Sebastiano conservato al Louvre di Parigi. Negli ultimi anni la ricerca stilistica di Mantegna fu indirizzata sia verso un colorismo intenso (Madonna della Vittoria, 1496, Parigi, Louvre), sia verso una ripresa degli scorci audaci, delle forme definite dal disegno (S. Sebastiano, Venezia, Ca' d'Oro; Cristo morto, Milano, Brera). Alla tarda attività dell'artista appartengono anche il Parnaso e il Trionfo della Virtù, dipinti nel 1497 per lo studiolo d'Isabella d'Este a Mantova e ora al Louvre, e alcuni bellissimi monocromi (Sansone e Dalila, Il trionfo di Scipione, Londra, National Gallery). Vanno ricordati inoltre i disegni (Giuditta con la testa di Oloferne) e le incisioni di soggetto religioso e mitologico (Baccanali), conservati agli Uffizi (Gabinetto dei disegni e delle stampe).