Uso e abitazione

(cc 1021) L'uso comporta per il suo titolare (usuario) la facoltà di usare e godere della cosa in modo diretto per il soddisfacimento di un proprio bisogno attuale e personale. Se il bene in uso è cosa fruttifera l'usuario può, a differenza dell'usufruttuario, raccogliere solo i frutti utili al consumo materiale diretto nei limiti dei bisogni personali e della propria famiglia, valutati secondo la sua condizione sociale cc 1023. Se il diritto d'uso ha per oggetto un fondo le spese di coltura nonché le riparazioni ordinarie sono a carico dell'usuario cc 1025. L'abitazione è il diritto reale di abitare una casa di proprietà altrui cc 1022. Tale diritto si estende, salvo patto contrario, anche agli accessori quali, ad es., il giardino, il garage, la cantina. Spetta cc 1023 al titolare e ai suoi familiari, ai genitori, ai fratelli e anche alle persone di servizio. Il titolare del diritto è tenuto al pagamento delle riparazioni ordinarie e non può né vendere né affittare ad altri la casa avuta in abitazione. In caso di decesso del coniuge cc 540, al coniuge superstite spetta il diritto di abitazione della casa che era destinata a residenza familiare, anche se vi siano altri soggetti che ereditano i beni del defunto.