Husserl e la fenomenologia

In sintesi

HusserlÈ il fondatore della fenomenologia, che studia il rapporto tra il soggetto e il reale.
La critica allo psicologismoCritica lo psicologismo, sostenendo che la logica si occupa delle connessioni tra oggetti ideali, indipendenti dalla soggettività psichica.
Il compito della filosofiaIl compito della filosofia è quello di chiarificare nell'esperienza immediatamente evidente i concetti logici fondamentali.
La fenomenologiaNasce così la fenomenologia, che descrive gli atti e i vissuti di coscienza, nei loro aspetti invarianti ed essenziali.
L'intenzionalitàLa coscienza si caratterizza per il suo riferirsi al reale (intenzionalità), per il quale non cogliamo solo le nostre modificazioni soggettive, ma anche la realtà nel suo manifestarsi immediato ed evidente.
La svolta trascendentaleLa cosiddetta svolta trascendentale utilizza l'epoché per compiere la riduzione fenomenologica, che coglie le "forme pure" dell'esperienza, mettendo da parte quanto non è dato con evidenza immediata.
Il noéma e la noésiGli oggetti sono delle unità di senso che si costituiscono nell'esperienza e l'intenzionalità diventa il rapporto tra il noéma (l'oggetto visto come il senso correlato agli atti) e la noési (la soggettività cosciente).
Il vero atteggiamento filosoficoPer Husserl l'atteggiamento fenomenologico è il vero atteggiamento filosofico: dinanzi alla crisi del sapere va ricercato un senso globale, che solo la ragione filosofica può additare alla storia umana.
SchelerScheler interpreta la fenomenologia come un procedimento di rinuncia alla volontà di dominare il mondo per fini pratico-soggettivi, per aprirsi alla contemplazione disinteressata dell'essere.
L'analisi del mondo dei valoriIn particolare, analizza il mondo dei valori e gli atti emozionali, o sentimenti, che ce lo dischiudono.
L'eticaElabora una concezione etica fondata su due tesi: 1. i sentimenti sono dotati di una loro specifica "intenzionalità"; 2. il mondo dei valori si presenta gerarchizzato in valori inferiori e superiori, negativi e positivi.
La personaLa persona è il centro unitario e individuo di atti intenzionali di ogni tipo, è l'unica sede dei valori morali ed è essa stessa il valore più alto.
La simpatiaIn quanto centro di atti spirituali, come tali inoggettivabili, la persona è inoggettivabile e può essere conosciuta solo tramite gli atti della simpatia.
HartmannHartmann rilancia la necessità di un'ontologia, sostenendo che la filosofia non può prescindere da "una descrizione fedele dei fenomeni", svelando e risolvendo le contraddizioni interne del reale. La gnoseologia ha pertanto un compito determinante, configurandosi come "relazione trascendente" tra soggetto e oggetto.
L'ontologia criticaDa ciò Hartmann fa derivare la sua ontologia critica (in cui la sfera del pensiero va distinta da quella dell'essere reale e dell'essere ideale), che deve giustificare l'oggettività degli enti esterni alla coscienza. Inoltre stabilisce che la realtà è possibile e necessaria nella misura in cui è "effettuale", cioè è capace di determinare il reale. Poiché la realtà è necessaria per il fatto stesso di darsi in un modo determinato, anche la libertà di scelta risulta impossibile.
Il mondo dei valoriIl mondo dei valori è dunque un insieme di entità ontologiche che stanno in sé, indipendenti dal soggetto, che ne diventa consapevole attraverso un sentimento immediato.