La nascita della psicoanalisi: Freud e Jung

Sigmund Freud

Il medico neurologo austriaco Sigmund Freud (Freiberg, Moravia, oggi Pribor, 1856 - Londra 1939) lavora nell'ospedale generale di Vienna con lo psichiatra T. Meynert, e a Parigi studia psichiatria con J.-M. Charcot. Apre poi uno studio privato, occupandosi in particolare di malati di nevrosi e collaborando con J. Breuer agli Studi sull'isteria (1892-95). Con L'interpretazione dei sogni (1900) rende nota a un più vasto pubblico la teoria dell'inconscio. Nel 1910 fonda con i discepoli l'Associazione Psicoanalitica Internazionale. Nel dopoguerra elabora filosoficamente le linee di una visione psico-cosmica (imperniata sulla lotta tra vita e morte) della personalità umana. Si misura con i grandi temi della cultura, della società, della religione, confrontandosi in particolare, lui ateo, con le sue origini ebraiche nell'Uomo Mosè e la religione monoteista (1938). Coll'avvento del nazismo le sue opere sono bandite e nel 1938 è costretto a riparare a Londra.

La scoperta dell'inconscio

La ricerca di Freud parte dalla critica delle concezioni tradizionali sulle nevrosi, che le interpretavano come malattie organiche dovute a difetti di funzionamento del sistema nervoso. Secondo Freud le nevrosi sono invece causate da rappresentazioni mentali, sentite come inaccettabili: con esse il soggetto è in conflitto e le respinge (rimozione) nell'inconscio, da dove riemergono sotto forma di sintomi nevrotici.

Freud guadagna così tre dei pilastri della psicoanalisi: la causalità psichica; il carattere conflittuale della psiche, che con l'operazione inconscia della rimozione allontana dalla coscienza rappresentazioni inaccettabili; l'esistenza di una parte inconscia. Tra il 1897 e il 1905 si volge a spiegare coi nuovi concetti una serie di fenomeni normali. L'interpretazione dei sogni, oltre a mostrare che il sogno esprime desideri censurati, permette di cogliere i meccanismi attraverso cui si deformano le rappresentazioni inconsce, prima di apparire alla coscienza: principalmente la condensazione (processo per cui una rappresentazione psichica può riassumere più immagini e catene associative) e lo spostamento (meccanismo per il quale il desiderio o la pulsione, anziché mirare direttamente all'oggetto o alla rappresentazione che possono soddisfarlo, mira ad altro oggetto o rappresentazione, collegato col precedente per qualche nesso associativo). Sono gli stessi meccanismi che Freud mostra all'opera nella formazione dei lapsus e dei motti di spirito (Psicopatologia della vita quotidiana, 1901; Il motto di spirito, 1905). Il lavoro di interpretazione del sogno mediante libere associazioni di pensiero e del rapporto paziente-analista (transfert) costituisce la via d'accesso all'inconscio.

Infine l'importanza della sessualità nelle cause della nevrosi lo porta a studiarne metodicamente le tappe di sviluppo a partire dalla prima infanzia, distinguendo le forme di piacere autoerotico e pregenitale dalla sessualità genitale dell'adulto (Tre saggi sulla teoria sessuale, 1905) e individuando la centralità del "complesso di Edipo", con cui si organizza dal punto di vista del bambino la relazione tra bambino, padre e madre; nel bambino maschio indica l'amore sessuale per la madre e la conseguente rivalità con il padre.

La fondazione teorica

Negli anni tra il 1911 e il 1925 Freud distingue nella psiche un'area inconscia, una conscia e una preconscia: tra queste aree avvengono i processi dinamici propri delle pulsioni (le eccitazioni di origine somatica che promuovono le energie psichiche) e della rimozione, promossi in prima istanza dalla libido, cioè l'energia della sessualità (Metapsicologia, 1915). La scoperta di nuovi fenomeni caratterizzati dalla coazione a ripetere situazioni spiacevoli (il che contrasta con l'idea che la psiche sia messa in moto solo dalla libido e dal principio di piacere) lo induce dopo il 1920 a formulare una nuova teoria delle pulsioni, basata sul conflitto tra pulsioni di vita e pulsioni di morte (Al di là del principio di piacere, 1920). Di conseguenza con L'Io e l'Es (1923) propone una nuova, e definitiva, partizione della psiche in Es (sede delle pulsioni, coincidente parzialmente con l'inconscio, perché anche l'Io e il Super-Io sono in parte inconsci), Io (sede della percezione e della coscienza, che però opera inconsciamente la difesa dalle pulsioni) e Super-Io (sede degli ideali e della coscienza morale con funzione di censura sui comportamenti, in cui si annidano a livello inconscio sensi di colpa a volte patologici).

Psicoanalisi e cultura

Freud cerca successivamente di fornire un'interpretazione psicoanalitica di fenomeni culturali, traendone una conferma indiretta alle tesi sui processi inconsci e sulla loro influenza sulle attività coscienti. La religione è letta come espressione di un'umanità che proietta in Dio il bisogno infantile di un padre che protegga e rassicuri (L'avvenire di un'illusione, 1927). La società "civile" risulta dalla repressione delle tendenze aggressive e dall'elaborazione del senso di colpa (Il disagio della civiltà, 1929). Il rapporto col capo, che fonda la coesione del gruppo, si regge sul processo libidico per cui lo si identifica col proprio Io ideale (Psicologia delle masse e analisi dell'Io, 1921).