Marxismo e la scuola di Francoforte

In sintesi

Il revisionismoBernstein respinge la previsione di Marx del crollo del sistema capitalistico, sostenendo l'opportunità di una strategia di riforma sociale non rivoluzionaria (revisionismo).
L'ortodossiaKautsky, il massimo teorico della dottrina marxista ortodossa, sostiene la necessità del passaggio dal capitalismo al socialismo da attuarsi mediante la dittatura del proletariato.
Gramsci e la filosofia della prassiGramsci interpreta il marxismo come una filosofia della prassi, rivendicando l'irriducibilità del sapere sociale a quello naturale. La prassi comprende sia la globalità dell'azione umana nel mondo storico, sia la trasformazione rivoluzionaria della realtà, mediante l'egemonia politica e culturale del partito operaio.
Lukács e la coscienza di classeIn Storia e coscienza di classe Lukács recupera la dialettica marxista e sostiene la radicale diversità della realtà umana da quella naturale. Grazie alla mediazione del partito, il proletariato raggiunge la coscienza di sé come coscienza di classe e può accedere dialetticamente alla visione della totalità dei rapporti sociali.
L'arteRiconosce all'arte un carattere di liberazione, perché crea un mondo che corrisponde alle aspirazioni dell'uomo.
L'ontologiaIn Ontologia dell'essere sociale tenta la costruzione di un'ontologia come fondamento a una rinnovata etica marxista.
Bloch e l'utopiaBloch delinea il suo percorso teorico di fondo come viaggio alla ricerca del sé attraverso un rapporto autentico con gli oggetti dell'esperienza, primi fra tutti gli eventi artistici e musicali. Ne emerge una definizione dell'essere come utopia, quale impulso etico verso un "regno dell'uomo" in cui le aspirazioni socialiste sono mediate con una forte impronta messianica.
La dialettica della speranzaNel Principio speranza mette in atto il suo metodo di indagine fenomenologica della vita umana per disvelare la struttura costitutiva dell'uomo quale "coscienza anticipante" nell'orizzonte dell'utopia.
La scuola di FrancoforteLa scuola di Francoforte è la denominazione di un gruppo di intellettuali legati all'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, di cui il filosofo Horkheimer è il direttore. L'avvento del fascismo e del nazismo, l'esito repressivo del comunismo sovietico e del capitalismo odierno, lo sviluppo della società industriale avanzata sono temi costanti della riflessione della scuola di Francoforte.
La teoria criticaIl contributo fondamentale della scuola è una teoria critica della società contemporanea, tale da evidenziare le contraddizioni della società in vista di una sua trasformazione.
HorkheimerHorkheimer in Eclisse della ragione denuncia lo smarrimento della ragione "oggettiva o classica", a favore della ragione "strumentale", che si è rovesciata in strumento di dominio dell'uomo sull'uomo. In Teoria critica della società indaga i meccanismi del consenso e della formazione dell'opinione pubblica manipolata dai sistemi di propaganda con gli strumenti della psicologia e della psicoanalisi.
AdornoAdorno contesta la società esistente in quanto caratterizzata dal primato del profitto come fine supremo, dalla conseguente trasformazione degli uomini in concorrenti e nemici, dal dominio dei mass media.
La critica della razionalità illuministicaIn Dialettica dell'illuminismo (in collaborazione con Horkheimer) sviluppa il tema dell'asservimento dell'uomo alla società industriale, individuando nella razionalità finalizzata al controllo della natura l'origine dei rapporti sociali di dominio.
L'artePer Adorno l'arte assume un ruolo di contestazione della società esistente.
La dialettica negativaIn Dialettica negativa insiste sull'irrazionalità e le contraddizioni della realtà, negando l'identità di ragione e realtà e le pretese della filosofia di giustificare l'esistente.
Marcuse e la repressione dell'uomo contemporaneoIn Eros e civiltà analizza le cause della repressione dell'uomo contemporaneo: la dinamica conflittuale soggettiva, individuata da Freud fra "principio del piacere" e "principio della realtà", viene esasperata e addizionata dalla repressione sociale e dal "principio della prestazione".
"L'uomo a una dimensione"Nell'Uomo a una dimensione analizza la civiltà industriale avanzata, riconoscendo la sua caratteristica principale nella forma di autoritarismo in cui apparentemente tutto è possibile e a tutti è concessa la massima libertà, svuotata però di ogni effettivo contenuto (tolleranza repressiva).