Il pragmatismo americano: Peirce, Dewey, James

William James

William James (New York 1842 - Chocorua, New Hampshire 1910) dopo la laurea in medicina si occupa di psicologia, di cui è docente dal 1873 ad Harvard, dove fonda un laboratorio di psicologia sperimentale. Con il pragmatismo James si propone un metodo per cogliere il significato delle idee e delle teorie attraverso un esame della loro portata pratica: se hanno le stesse conseguenze pratiche, esse hanno un identico significato. Conseguentemente la verità non è la corrispondenza tra l'idea e la cosa, ma consiste nel processo con cui una proposizione viene verificata, allorché è messa a confronto con fatti concreti, che essa può prevedere, controllare o spiegare. La verificazione rende vera un'idea e soddisfa l'esigenza di chiarire una certa situazione, alla luce di interessi pratici. Anche la volontà produce convinzioni e credenze, laddove l'esperienza non soccorra e la questione rimanga aperta dal punto di vista teorico. È il caso delle decisioni sul senso ultimo della vita, sull'esistenza di un'intelligenza ordinatrice, sulla libertà umana. Dio collabora con l'uomo al miglioramento del mondo, ma non è onnipotente e infinito, perché se così fosse non permetterebbe il male e non sarebbe compatibile con l'azione libera ed efficace dell'uomo. Il "migliorismo" di James è la tesi per cui la salvezza dell'universo può venire attuata solo dalla collaborazione di tutte le sue componenti.