Tra barocco e classicismo

Il romanzo

Il pubblico dell'epoca amava i romanzi interminabili, fantastici, ironici, in cui vedeva riprodotti in chiave parodistica i propri difetti e poteva così sorriderne. La dote principale richiesta al romanziere era il gusto per l'intreccio e un'immaginazione fervida e brillante.

Paul Scarron

Paul Scarron (1610-1660), nato a Parigi in una famiglia della piccola nobiltà, fu maestro della prosa grottesca. Rimasto orfano di madre nell'infanzia, non si sa molto dei suoi studi, se non che intraprese senza vocazione la carriera ecclesiastica. Verso il 1630 frequentò i salotti di Parigi, ma anche i teatri e le taverne, stringendo amicizia con Saint-évremond e i poeti libertini. Nel 1638 una grave malattia lo rese paralitico. Ottenne allora una pensione dalla regina Anna d'Austria (1640), che gli consentì di continuare a scrivere. Privato della pensione dal cardinale Mazarino, si vendicò con la satira mordace delle Mazarinades (Mazarinate, 1649-52). Nel 1652 sposò Françoise d'Aubigné, la futura Madame de Maintenon, moglie morganatica del re Luigi XIV. Nonostante la malattia che lo tormentava e lo rese deforme, Scarron scrisse opere brillanti, vivaci e ricche di humour (versi burleschi, un poema eroicomico e commedie). Suo capolavoro è il Roman comique (Romanzo comico, 1651-57), che contrappone alle ambientazioni ideali e ai nobili sentimenti dei romanzi dell'epoca la narrazione realistica delle avventure di una troupe di attori girovaghi. L'ironia, l'introduzione di elementi parodistici, la comicità sbrigliata danno vita a una sorta di epopea burlesca, mentre i frequenti interventi dell'autore, che si rivolge al lettore spezzando la finzione narrativa, annunciano il Diderot di Jacques il fatalista.

Cyrano de Bergerac

Hector Savinien de Cyrano de Bergerac (1619-1655) non ebbe molti tratti in comune con il protagonista della fortunata opera di Edmond Rostand (1868-1918). Abile spadaccino, fu costretto a lasciare la carriera militare per una ferita e condusse un'esistenza alquanto libera, dedicandosi alla lettura e accostandosi al gruppo dei libertini. Spirito enciclopedico, assertore dell'assoluta indipendenza della ragione, dotato di una fantasia sbrigliata e burlesca, ha lasciato alcune opere (tra cui una tragedia e una commedia satirica) scarsamente apprezzate dai contemporanei ma rivalutate dalla critica moderna. Le sue opere migliori sono due romanzi L'autre monde ou Histoire comique des États et Empires de la Lune (L'altro mondo o Storia comica degli Stati e Imperi della Luna, 1657, postumo) e Histoire comique des États et Empires du Soleil (Storia comica degli Stati e Imperi del Sole, 1662, postumo). Il viaggio in paesi immaginari offre a Cyrano l'occasione di esporre le proprie teorie filosofiche, scientifiche e religiose, di dare libero corso alla sua immaginazione, di esercitare una satira burlesca della società e una critica radicale delle istituzioni del suo tempo. Lo stile ricco di immagini ardite, vigoroso e brillante, anticipa il racconto filosofico settecentesco e il moderno romanzo di fantascienza.

Madeleine de Scudéry

Madeleine de Scudéry (1607-1701), nata a Le Havre, rimase orfana in tenera età e seguì a Parigi il fratello Georges (1601-1667), apprezzato romanziere, con il quale frequentò il celebre Hôtel de Rambouillet, centro del preziosismo; lei stessa aprì un salotto, intorno al 1650, che divenne famoso. Scrisse alcuni romanzi sentimentali pseudostorici, tra cui Artamène ou le Grand Cyrus (Ciro il grande, 1649-53) e Clélie, histoire romaine (Clelia, storia romana, 1654-60), che ottennero un enorme successo di pubblico. In un contesto stereotipato e artificioso, l'autrice rivolse il suo interesse alle vicende d'amore e all'analisi della vita interiore. Sotto i panni dei personaggi persiani e romani erano rappresentati i frequentatori dei salotti parigini. Nel romanzo Clélie si trovava la celebre mappa del sentimento detta La carte du Tendre. Tuttavia queste opere di moda si dimostrarono caduche per il peso dei preziosismi e delle allegorie.