La lirica eolica: Saffo e Alceo

In sintesi

Mondo eolicoLesbo e le coste antistanti dell'Asia Minore, abitate da popoli di lingua eolica, sono legate da interessi commerciali comuni. Alla fine del VII sec. a.C. Lesbo gravita nell'orbita del regno mediorientale e ha contatti con la vicina Lidia; questi contatti le danno la possibilità di aprirsi a nuove culture.
L'ambiente di Saffo e AlceoOltre a questi due grandi lirici monodici, esercitò a Lesbo la professione di citaredo Arione, che preferì comporre per esecuzioni corali. Saffo e Alceo descrivono il mondo aristocratico da punti di vista diversi perché ciascuno si rivolge al proprio gruppo: Saffo, il tìaso; Alceo, l'eteria. Da qui anche l'opposizione tematica: Saffo, poetessa d'amore; Alceo, poeta civile e politico.
Saffo(Ereso, isola di Lesbo VII-VI sec. a.C.). Di famiglia aristocratica, fu coinvolta nelle lotte tra le varie fazioni politiche fino ad essere esiliata in Sicilia, ma la tematica politica non compare nella sua opera, a differenza di Alceo. Della sua figura si impadronì la leggenda.
Il tìasoSaffo dirigeva una comunità di fanciulle aristocratiche, chiamata tìaso e legata al culto di Afrodite (valore religioso). I rapporti d'amore tra le fanciulle e la stessa poetessa, a lungo discussi, costituiscono una tappa fondamentale di conoscenza delle leggi dell'amore (valore paideutico).
L'operaLa produzione di Saffo, varia e copiosa, fu divisa dagli alessandrini in 9 libri in base al metro (il nono contiene i celebri epitalami in cui sono ripresi temi popolari). Il tema predominante è senza dubbio l'amore, esaminato in tutte le sue sfaccettature (la passione, la gelosia, il desiderio, il dolore per l'assenza dell'amata,...). Sono giunti fino a noi 200 frammenti e la Preghiera ad Afrodite.
Alceo(Lesbo 630-560 ca a.C.). Di origini nobili, partecipò fin da giovane alle lotte contro i tiranni e fu mandato in esilio dall'amico Pittaco, divenuto signore della città.
L'operaLa sua opera fu divisa dagli alessandrini in 10 libri, ordinati per argomento: inni agli dei, canti delle lotte civili (stasiotiká) e canti simposiali (sumposiaká). Dai ca 400 frammenti rimasti, emerge la forte passione politica (famosa l'immagine della nave in tempesta, metafora dello Stato in travaglio), lo sdegno per la propria situazione presente e il conforto recato dal vino. Alceo utilizza un linguaggio vivido e ricco di espressioni popolari.