L'oratoria: Lisia, Isocrate, Demostene

In sintesi

Origine e sviluppi dell'arte oratoriaL'origine principale dello sviluppo dell'arte oratoria è da far risalire alla struttura democratica dello stato ateniese del V secolo e ai due momenti di partecipazione popolare, quello giudiziario e quello politico. Lo sviluppo maggiore si ebbe nel IV sec. con Lisia, Demostene e Isocrate.
I generi della retorica secondo AristoteleL'arte oratoria è divisa in genere deliberativo o politico; genere giudiziario (accusa e difesa); genere epidittico o dimostrativo. La tripartizione divenne canonica e si fissò grazie ai tre grandi oratori (Lisia, Isocrate, Demostene) ognuno dei quali si specializzò in un genere; Demostene il deliberativo, Lisia il giudiziario, Isocrate l'epidittico. L'arte oratoria o retorica ha come fine il “convincere” (colpire la razionalità dell'ascoltatore) e il “trascinare le anime” (suscitare emozioni e sentimenti dell'uditorio).
Lisia

Nacque ad Atene attorno al 459 a.C. nel 450 a.C. Subì la persecuzione dei Trenta tiranni (404) e fu esiliato; quando fece ritorno, iniziò una brillante carriera di logografo. Morì dopo il 380 a.C. Ci resta un corpus di 30 orazioni di genere giudiziario dai temi più svariati, di cui due di interesse politico (Contro Eratostene e Contro Agorato).

IsocrateNacque ad Atene nel 436 a.C. Iniziò l'attività di logografo e poi nel 390 aprì una scuola di retorica in cui si formarono uomini politici, storici e oratori. Morì nel 338 a.C.. Fu fautore di una democrazia moderata e auspicò l'egemonia di Atene sulle altre città greche. Gli interessi politici ispirarono molti dei suoi discorsi. Il corpus isocrateo consta di 9 epistole e 21 discorsi di genere epidittico, molti dei quali sul tema dell'educazione.
Demostene

Nacque ad Atene nel 384 a.C. Intraprese prima la carriera di logografo e poi quella di oratore politico. Fu grande oppositore della politica macedone di Filippo e strenuo difensore dell'indipendenza di Atene, come testimoniano le sue opere, tra cui le quattro Filippiche e le tre Olintiache. Morì suicida nel 322, sull'isola di Calauria, assumendo del veleno pur di sfuggire ai soldati macedoni che venivano a catturarlo. Il corpus demostenico comprende 60 orazioni, l'Erotikòs, 6 lettere e 56 Proemi.