Le grandi concezioni filosofiche: Platone, Aristotele

Dai sofisti a Socrate

La sofistica, corrente di maestri di retorica, portò a una radicale modifica del concetto tradizionale di filosofia, che diventa con loro una professione (quella di insegnare la virtù dietro compenso) e il cui oggetto non è più il cosmo, ma l'uomo. Anche l'interesse di Socrate è rivolto all'agire umano, ma nel suo insegnamento la filosofia deve porsi al servizio della verità e non dell'utile. Il carattere innovativo e provocatorio del pensiero socratico fa nascere una tale ostilità all'interno della società ateniese che costa a Socrate la condanna a morte. La fine drammatica contribuisce ad accrescere la fama di Socrate e a farne quasi un mito.

La “questione socratica”

Con questa espressione si fa riferimento al problema di determinare il contenuto del pensiero socratico, partendo dal fatto che Socrate sceglie di non lasciare nulla di scritto, ritenendo la filosofia una ricerca incessante legata al dialogo con diversi interlocutori e non un'esposizione sistematica di una dottrina. I contorni della sua testimonianza umana e del suo messaggio si possono solo ricostruire partendo da fonti indirette (Aristofane, Platone, Aristotele, Senofonte, i socratici minori) e mettendole in reciproca relazione.

Filosofia e letteratura

Dal punto di vista della storia letteraria i rappresentanti dei grandi sistemi filosofici della Grecia classica, Platone e Aristotele, vanno trattati non tanto da un punto di vista storico-filosofico, ma in stretta relazione agli sviluppi della letteratura greca del V e del IV secolo, alle problematiche connesse alla rivoluzione culturale operata dalla scrittura e dando spazio alle tematiche estetiche presenti nella riflessione dei due autori.