Le grandi concezioni filosofiche: Platone, Aristotele

Platone

Autore di 36 Dialoghi, nei quali affronta i maggiori temi filosofici risolvendoli in una complessa e problematica visione metafisica, Platone è da considerarsi uno dei maggiori scrittori e pensatori di tutti i tempi.

La vita e l'opera

Platone nacque nell'isola di Egina da una famiglia nobile nel 427 a.C. In gioventù, per il suo corpo robusto, gli fu dato il soprannome di Platone. Dopo la morte di Socrate, suo maestro, si reca con altri socratici a Megera. Nel corso della vita soggiornò tre volte in Sicilia, a Siracusa, ospite dei tiranni Dionigi I e II con cui ebbe pessimi rapporti. Al ritorno dal primo viaggio in Italia, fondo ad Atene l'Accademia, una sorta di tiaso, con lo scopo di creare i futuri reggenti della città. Visse in questa comunità fino alla morte, avvenuta nel 347 a.C.

Tutte le opere di Platone ci sono pervenute e sono state ordinate dai grammatici antichi in nove tetralogie, ossia in nove gruppi di quattro sulla base degli argomenti trattati. I dialoghi più importanti sono: Apologia di Socrate, Fedone, Sofista, Parmenide, Simposio, Fedro, Gorgia, Repubblica, Timeo e Leggi.

Platone scrittore

Nella forma del dialogo, Platone sa riprodurre mirabilmente la vivacità dello scontro intellettuale e spesso la sua drammaticità. La purezza attica della lingua platonica (a cui non è estranea la lezione di Isocrate), la precisione esemplare nell'argomentare logico, si completano nella creazione di figure, gesti o situazioni memorabili. Alcuni esempi: il tragico climax del Gorgia, in cui alla pacata e ironica difesa della ragione da parte di Socrate si contrappongono le ragioni del cinismo e della violenza; nel Fedone, l'altissima “cronaca” delle ultime ore di Socrate, che, si appresta con fermezza e serenità alla morte; gli splendidi discorsi su Amore del Simposio, opera destinata a influenzare tutta la riflessione occidentale sull'eros. Soprattutto nella Repubblica (libri II, III, X), Platone ha riflettuto anche sulle diverse espressioni artistiche e letterarie (analizzando per primo la funzione narrativa delle varie forme espressive: discorso diretto, indiretto, differenze tra voce narrante e personaggi, anticipazioni temporali ecc.), e mostra di prediligere la creatività che, esaltando comportamenti giusti e virtuosi, favorisce l'educazione dei cittadini. La diffidenza di Platone rispetto all'arte “imitativa” (tragedia e commedia in particolare ma anche la poesia) nasce invece dalla considerazione che l'arte imita la realtà sensibile che, a sua volta, è imitazione delle idee, cioè l'essenza logica e incontaminata della realtà, il sommo vero, e così si allontana doppiamente dalla verità.