La storiografia imperiale

La storia, compendio del passato

Le due grandi compilazioni di storia universale composte nel I sec. a.C. da Diodoro Siculo (la Biblioteca storica, in 40 libri) e Nicola Damasceno (le Storie, in 144 libri, a cui attinse Giuseppe Flavio) contribuirono, insieme a compendi, breviari ed epitomi, a oscurare quasi completamente la produzione degli storici ellenistici, la cui conoscenza e valutazione dipese dalla considerazione più o meno benevola che si aveva di essi in età imperiale. La storia viene intesa, più come stesura e redazione di eventi successi – per la maggior parte da ascrivere alla sfera politico-militare – che come interpretazione critica di essi. Questa nuova storiografia riscosse un considerevole successo e continuò per tutta l'età bizantina poiché si adeguava perfettamente ai gusti del pubblico e rispondeva alle esigenze di un mondo bisognoso di fissare nella memoria la sua storia passata.