Introduzione

Il passaggio dall'Ottocento al Novecento fu ribollente di fermenti e iniziative, di tensioni e contrasti, pur mostrando una notevole continuità. Sullo slancio di rinnovamento della rinascita celtica fiorì uno dei maggiori poeti del secolo, W.B. Yeats. In poesia lo stacco fu netto con T.S. Eliot, il quale, esaltando il "metodo mitico" e la frantumazione stilistica come nuovi moduli della creazione artistica, influenzò profondamente il corso della poesia. Il suo influsso è avvertibile soprattutto nei poeti degli anni Trenta, che affrontarono scopertamente il tema dell'impegno sociale e politico adottando il tono grigio, distaccato di Eliot. Più profonda la rivolta degli anni Quaranta contro il freddo intellettualismo, allora imperante, da parte dei cosiddetti "poeti apocalittici", che ebbero in R. Graves e D. Thomas i loro maestri. Da quella intensità emotiva e verbale nacque il "Movement" (1957) con il suo ideale di una poesia formalmente misurata e corretta, britannica e insulare, che si rifaceva al modello di Pope. Per quanto riguarda il romanzo, un legame di continuità è avvertibile fra Hardy e D.H. Lawrence, fra i naturalisti e J. Galsworthy e lo stesso H.G. Wells. Lo stacco netto avvenne con J. Joyce, la cui influenza sul romanzo fu fondamentale: la sua opera, al pari di quella di Eliot in poesia, ha condizionato quasi tutti gli altri scrittori. Nel secondo dopoguerra lo sperimentalismo si è rafforzato, fino alle astrattezze metafisico-linguistiche di S. Beckett, nel quale il rapporto con Joyce è diretto. Nell'ambito della narrativa più recente notevole è stato il contributo dato dalle scrittrici, impegnate a indagare e a proporre, in modi e con stili diversi, il ruolo e la condizione della donna nella società che cambiava: M. Spark, D. Lessing, M. Drabble, A. Carter ed E. O'Brien. Nel secondo dopoguerra si è registrata anche una forte ripresa del dramma. Nelle opere di Osborne e di Beckett, di H. Pinter, J. Arden e A. Wesker si sono realizzate forme diverse (il dramma sociale e quello della protesta esistenziale, il dramma domestico dell'assenza e del silenzio), accomunate da grande padronanza del linguaggio e della tecnica teatrale.