Umanesimo e Riforma

Gli umanisti

In ritardo rispetto agli altri paesi europei, l'umanesimo si diffuse in Inghilterra nei primi anni di regno di Enrico VIII Tudor (salito al trono nel 1509): la corte divenne il centro della cultura, ma il grande fermento e le grandi aspettative si esaurirono già verso la fine del regno (1547).

Nel gruppo di studiosi dediti alla letteratura, alla scienza e alla filosofia classiche con l'intento di migliorare la qualità della vita del loro paese vanno segnalati John Colet (circa 1466-1519), che impegnò le sue disponibilità economiche per fondare una scuola in cui i ragazzi potessero ricevere una libera istruzione; Roger Ascham (1515-1568) autore di The schoolmaster (Il maestro di scuola, 1570), un trattato sull'insegnamento del greco e del latino; sir Thomas Hoby (1530-1566), traduttore nel 1561 del Cortegiano di Baldesar Castiglione, trattato che introdusse in Inghilterra i modelli di vita cortigiana diffusi in Italia.

Il risultato principale di tutti questi umanisti fu quello di aver messo la lingua inglese in grado di competere letterariamente con le altre lingue d'Europa. Loro obiettivo, infatti, non era quello di far rivivere il passato, bensì quello di utilizzare la cultura classica per migliorare il presente.

Thomas More

L'interprete più rappresentativo dell'umanesimo inglese fu il letterato e uomo di stato londinese Thomas More (1478-1535; conosciuto anche con il nome italianizzato di Tommaso Moro), membro della Camera dei Comuni e cancelliere di Enrico VIII. Fu amico di Erasmo da Rotterdam e impegnato nella riforma della Chiesa in senso più evangelico. Per aver rifiutato di approvare il divorzio del re e di ratificare lo scisma della Chiesa di Inghilterra da Roma, fu imprigionato e giustiziato. Fu poi proclamato santo.

La sua opera più famosa, Utopia, scritta in latino nel 1516 e tradotta in inglese (1551), dipinge un'ideale repubblica di stampo comunistico, i cui abitanti ­ per correttezza, integrità morale e civile, disinteresse per le ricchezze e per il denaro, ostilità alla guerra (salvo in caso di estrema necessità) ­ si contrappongono agli abitanti dell'Europa cristiana, e in particolare dell'Inghilterra del tempo. L'opera, con l'ironia, l'ingegno e la satira, tende a mostrare all'uomo ciò che è buono e vero e soprattutto la tolleranza religiosa, l'uguaglianza sociale e il diritto all'istruzione. Le sue straordinarie intuizioni innovative avvicinano More ai riformatori illuministi e ai socialisti utopisti del primo Ottocento.