La poesia e la prosa

Philip Sidney

Sir Philip Sidney (1554-1586), figura tra le più splendide della corte di Elisabetta, ammiratissimo come diplomatico e uomo d'armi, fu anche un poeta che svolse un ruolo importante nel rinnovamento della poesia inglese e incarnò perfettamente l'ideale rinascimentale del cavaliere e dell'erudito-cortigiano.

Nato da una famiglia aristocratica a Penshurst, nel Kent, compì gli studi a Oxford e numerosi viaggi in Europa. Fu uno dei favoriti della regina Elisabetta e il patrono di molti poeti e filosofi contemporanei, fra i quali Spenser e Giordano Bruno. Portò a termine numerose missioni diplomatiche e nel 1584 venne nominato governatore di Flessinga nei Paesi Bassi, dove infuriava la guerra contro gli spagnoli. Morì in seguito a una ferita riportata nella battaglia di Arheim.

Le opere

Nessuna delle sue opere fu pubblicata mentre egli era in vita, ma molte circolarono in manoscritto. La prima, Arcadia, è un romance in prosa intercalato di poesie, scritto per svagare la sorella, contessa di Pembroke, intorno al 1580 e pubblicato in due stesure diverse, nel 1590 e nel 1593. Divenuta un classico del genere, l'opera è un racconto d'amore pastorale a sfondo politico che, benché ne riprenda il titolo, ha ben poco in comune con l'Arcadia di Sannazaro. Forse sarebbe più corretto definirla un'epica in prosa per il gran numero di avventure cavalleresche, le numerose discussioni su tematiche quali vita attiva-vita contemplativa e passione-ragione; vi è certo un'eco della tradizione del romanzo alessandrino greco, generalmente incentrato su storie avventurose a lieto fine, con intreccio arricchito da travestimenti, rapimenti e colpi di scena. Come già The faerie queene di Spenser, anche l'Arcadia si poneva come fine ultimo quello di formare un gentiluomo. Lo stile è ricercato e ben costruito, anche se spesso cede a un preziosismo compiaciuto, ma l'estrosa immaginazione, l'analisi dei caratteri e dei sentimenti e l'arte descrittiva dello scrittore esercitarono una fondamentale influenza sulla letteratura inglese, da Shakespeare ai poeti metafisici.

Al 1580 risale probabilmente anche Defence of poetry (Difesa della poesia), un saggio in prosa sulla natura e funzione della poesia in generale e prima discussione critica sulla condizione della poesia inglese contemporanea. Il tono del saggio è quello della conversazione di un gentleman, anche se, sotto queste apparenze, si nasconde una classica difesa forense. L'idea forse più interessante è quella, di derivazione platonica, del poeta come secondo creatore, che si occupa delle idee essenziali originarie e non delle loro copie.

Nel 1591 venne pubblicata la celebre raccolta di sonetti Astrophel and Stella (Astrofil e Stella, 108 sonetti e 11 canzoni), primo vero canzoniere inglese alla maniera petrarchesca, ispirato dal suo amore per Penelope Devereux, figlia del conte di Essex. La vicenda autobiografica è la base su cui Sidney innesta immagini e concetti sottili, caratteristici della tradizione petrarchesca, che arricchiscono il piano stilistico. Con quest'opera egli creò un modello che divenne una moda ed esercitò notevole influenza sulla poesia inglese del secolo successivo.