Introduzione

Dopo la prima guerra mondiale, ai rapidi mutamenti sociali già in atto, dovuti all'urbanizzazione, all'industrializzazione e all'immigrazione, si aggiunsero l'affermazione e la diffusione di nuove tecnologie (telefono, radio, fonografo, giradischi, cinematografo, sonoro dal 1929), che imposero un nuovo tipo di cultura di massa o popolare. Se dal punto di vista economico l'America era uscita dall'isolamento, la società reale, invece, viveva un fenomeno opposto, che aggravava ulteriormente il senso di disillusione e frustrazione seguito alla guerra e acuitosi dopo la grande depressione del 1929: il desiderio di chiusura in se stessi, di allontanare qualsiasi responsabilità.

Sotto l'immagine scintillante e ottimistica degli anni Venti, l'esperienza della guerra aveva lasciato un'impronta indelebile, un'esperienza di orrori indimenticabili e la sensazione di aver combattuto per interessi altrui. Di qui il senso d'angoscia che si coglie nelle opere di Hemingway, Fitzgerald e Faulkner ­ la lost generation (generazione perduta) ­ e di altri romanzieri come Dos Passos e Cummings.