Le relazioni di viaggio

I primi scritti sul Nuovo Mondo furono resoconti di viaggio di navigatori spagnoli e inglesi, risalenti al 1555 circa, in cui la testimonianza della sopravvivenza in un territorio dalle quasi proibitive condizioni di vita si coniugava con l'idea di una rinascita spirituale. Prendeva sempre maggior rilievo la figura di un "Adamo americano", un nuovo eroe che avrebbe potuto ben incarnarsi nei tratti del capitano John Smith (1586-1631), già soldato di ventura nelle guerre combattute in Francia, Paesi Bassi, Austria e Turchia, il quale, molto prima di fondare Jamestown in Virginia nel 1607, aveva acceso la fantasia dei lettori inglesi sull'esistenza di un paradiso terrestre non lontano dalla loro patria. Suo fu infatti il primo libro in inglese scritto in America: A true relation of occurrences and accidents in Virginia (Un'accurata relazione degli avvenimenti e degli imprevisti in Virginia), stampato a Londra nel 1609. Nel 1616 Smith ritornò in America, nel New England, a capo di una poco fortunata spedizione mercantile e scrisse A description of New England (Una descrizione del New England, 1616) e A general history of Virginia, New England and the Summer Isles (Storia generale della Virginia, New England e Summer Isles, 1624). Queste relazioni furono di notevole importanza, perché definirono i tratti distintivi di molta letteratura dell'epoca coloniale. Scritti in terza persona, contenevano exempla e variazioni nella narrazione (come l'episodio della sua prigionia presso un capo indiano e della sua liberazione grazie alla figlia di questi, Pocahontas). L'America appariva, nelle sue pagine, come una società aperta in cui, pur non appartenendo a elevate classi sociali, era possibile godere di una vita prospera e felice.