Manierismo

Introduzione

Il termine "manierismo" sta a indicare una concezione estetica fondata sull'imitazione di particolari aspetti di poetiche già affermate e definite come modelli. Inizialmente utilizzato per designare una tendenza tipica dell'arte figurativa della seconda metà del Cinquecento, in ambito letterario la parola è di uso piuttosto recente: infatti solo alla metà del sec. XX alcuni critici hanno iniziato a parlare di manierismo per i cambiamenti che si manifestarono nella produzione letteraria dal 1530 fino alla fine del secolo.

Alla base del manierismo letterario in primo luogo è la teorizzazione del modello petrarchesco elaborata da Bembo: essa comportava lo sviluppo di un virtuosismo formale e concettuale da cui derivò un'infinità di minute variazioni, che accentuarono ora l'uno ora l'altro degli aspetti fusi in Petrarca in un quadro omogeneo (toni elegiaci, sottolineatura del tema del dolore, tendenza a privilegiare effetti decorativi e paesaggistici). Appartengono al manierismo il piacere del paradosso di Berni, l'accentuato autobiografismo eroicizzante di Cellini, la prosa raffinata di Giovanni Della Casa, il controllo stilistico di Agnolo Firenzuola, la bizzarria del Lasca e di Gelli e soprattutto la grande poesia di Tasso.