Apuleio

Riassunto delle Metamorfosi

Il protagonista narratore, Lucio, giovane colto e spensierato, durante un viaggio in Tessaglia, ascolta da due viandanti una tenebrosa storia di streghe. Curioso di conoscere i misteri delle arti magiche, raggiunge la città di Ipota, dove Panfila, moglie del suo ospite, ha fama di strega, capace anche di trasformare i propri amanti in animali e in pietre. Durante un banchetto ascolta un'altra storia di magia e, sempre più desideroso di penetrarne i segreti, assiste di nascosto alla trasformazione di Panfila in gufo. Nell'intento di imitarla, con la complicità dell'ancella Fotide, si spalma con un unguento, ma sbaglia vasetto e si trasforma in asino, conservando tuttavia la ragione umana. Fotide lo rassicura che riprenderà il suo aspetto se mangerà delle rose. Ma questo non si avvera e hanno inizio le rocambolesche e tragicomiche avventure di Lucio-asino. Cade in mano a feroci predoni, aiuta la bella Carite, una fanciulla da loro rapita, a liberarsi e a sposarsi, viene venduto a sacerdoti degenerati della dea Siria. Passa quindi al servizio di un mugnaio, di un ortolano, di un pasticcere e di un cuoco, questi ultimi due schiavi di un potentissimo signore che, scoperte le sue eccezionali qualità, lo tratta come un ospite di riguardo. Lucio si esibisce in pubblico e ha persino un'avventura amorosa con una matrona innamorata di lui; viene condotto al teatro di Corinto per accoppiarsi con una donna condannata per assassinio. Riesce a fuggire e giunge a Cencrea, nel golfo di Salonicco. Dopo una preghiera alla dea Iside, la dea, apparsagli in sogno, gli preannuncia il suo ritorno alle sembianze umane. Il giorno successivo, infatti, Lucio partecipa alla processione in onore di Iside e il sacerdote, su ispirazione della stessa dea, offre all'asino delle rose: Lucio le mangia e riacquista il suo aspetto originario. Il sacerdote gli spiega poi il significato delle metamorfosi: vittima della superstizione e della lussuria, attraverso infinite avventure, egli si è purificato. Lucio, seguendo il volere della dea, rimane nel tempio e viene iniziato ai misteri sacri. In seguito, sempre su ispirazione di Iside, si reca a Roma e viene iniziato ai misteri di Osiride. Ottiene lauti compensi come avvocato e, infine, diviene pastoforo, cioè portatore dell'immagine del dio nelle processioni. Nella narrazione sono inserite numerose avventure con altri protagonisti e novelle, ora tragiche ora comiche ora epiche. La più celebre, sia per la posizione, sia per la lunghezza, sia per il significato allegorico, è la favola di Amore e Psiche. Psiche, figlia di un re, per la sua bellezza suscita la gelosia di Venere e viene condannata a essere esposta su un'alta rupe, per diventare la sposa di un mostro, di cui hanno paura gli uomini e gli stessi dei. Amore, figlio di Venere, si innamora di lei e la fa portare da un soave vento nel suo palazzo incantato. Si reca da lei nel buio della notte e la fa sua; lei non dotrà mai vederlo in viso, pena terribili sciagure. Psiche, spinta dalle sorelle, con una lampada illumina le fattezze di Amore dormiente, che lei credeva un mostro: il bellissimo dio fugge via e Psiche erra invano alla sua ricerca. Per poterlo riavere, deve superare terribili prove impostele da Venere. Alla fine Amore corre in suo aiuto, ottiene per lei l'immortalità e la sposa.