Evoluzione della commedia: Stazio e Terenzio

In sintesi

Cecilio StazioCecilio Stazio (230 ca-168 a.C.). Nato forse a Milano, fu condotto a Roma come schiavo e poi liberato. Fu amico di Ennio.
Cecilio: le commedie

Della sua produzione rimangono circa 300 versi e il titolo di 44 palliate, di cui la più nota è Plocium (La collana). Si ispirò alle opere del greco Menandro. Le sue commedie dominarono la scena tra la morte di Plauto e la prima palliata di Terenzio.

Cecilio: la poetica

Rielaborò liberamente i modelli greci. Fu stimato da Orazio e da Varrone, ma criticato da Cicerone. Le sue opere erano rivolte a un pubblico colto, e questo lo colloca in una posizione intermedia tra Plauto e Terenzio.

TerenzioScarse le notizie biografiche di Terenzio (190 ca-160 ca a.C.). Nato a Cartagine, viene condotto a Roma come schiavo e poi liberato. Fa parte del circolo filoellenico degli Scipioni.
Terenzio: le commedie

La sua produzione è pervenuta completa; sono 6 commedie: Adelphoe, Andria, Eunuchus, Hecyra, Heautontimorumenos, Phormio, i cui soggetti sono tratti dai greci Menandro e Apollodoro di Caristo.

Terenzio: la poetica

Il teatro di Terenzio è meno vivace di quello di Plauto, ma di buon gusto e di cultura raffinata. L'azione teatrale è statica, i personaggi sono analizzati con verosimiglianza nella loro umanità. Al centro del suo mondo poetico sta il valore di humanitas, elaborato nel circolo degli Scipioni. Il linguaggio è fine e accurato: con Terenzio la commedia diventa una rappresentazione d'élite.