Virgilio

Riassunto delle Bucoliche

I ecloga È un dialogo tra due pastori, Melibeo, espropriato dai propri campi per far posto ai veterani delle guerre civili, e Titiro, che ha conservato il possesso dei suoi per l'intervento di un "giovane" di Roma. Alla serenità di Titiro, intento a cantare la sua Amarillide, corrisponde l'angoscioso lamento di Melibeo costretto, come tanti altri agricoltori, a lasciare la casa per un triste destino di esule.

II ecloga Coridone, innamorato senza speranza del giovane Alessi, schiavo di un ricco cittadino, grida il suo disperato canto d'amore alla natura. Si convince infine che Alessi non è adatto alla vita agreste.

III ecloga È un dialogo tra Dameta e Menalca, in cui uno mette in dubbio le capacità poetiche dell'altro. Da qui nasce una gara, in cui i due si alternano a recitare versi (forma amebèa, cioè alterna). La vita pastorale, l'amore e la poesia sono i temi toccati; Palemone fa che il giudice dichiari pari la gara. Deliziosa è l'immagine fuggente di Galatea, innamorata di uno dei due.

IV ecloga Ha un tono profetico e nulla a che fare col mondo pastorale. Virgilio, rivolgendosi al console Asinio Pollione, annuncia l'avvento di un nuovo ciclo cosmico, che riporterà nel mondo la mitica età dell'oro. L'inizio dell'era coincide con la nascita di un "fanciullo" prodigioso, che durante la sua vita realizzerà una rinnovata età di pace e di felicità.

V ecloga Il pastore Menalca invita Mopso a una gara di canto in forma amebèa. Mopso eleva un disperato lamento per la triste morte di Dafni; Menalca celebra l'apoteosi di Dafni, assunto in cielo con gli altri dei, la gioia delle campagne e l'istituzione di cerimonie per la nuova divinità.

VI ecloga Narra la vicenda di Cromide e di Mnasillo che, trovato Sileno addormentato ed ebbro, con l'aiuto della bellissima naiade Egle, lo legano per obbligarlo a cantare. Sileno, svegliatosi, racconta la nascita del mondo e alcuni miti antichi. Il poeta inserisce tra le leggende un elogio per l'amico Gallo.

VII ecloga Melibeo narra una gara poetica tra i pastori Tirsi e Coridone, che ottiene la vittoria. Degna di nota è la descrizione del paesaggio agreste mantovano, solcato dal fiume Mincio.

VIII ecloga I due pastori Damone e Alfesibeo, gareggiano nel canto: il primo si lamenta per l'infedeltà della bella Nisa e dichiara di voler morire, il secondo narra le pratiche magiche di una donna per riconquistare il suo amante.

IX ecloga Il vecchio Meride, mentre conduce dei capretti al suo nuovo padrone, un ex soldato, narra a Licida come Menalca sia stato cacciato dalle proprie terre. Licida, addolorato, ricorda le piacevoli poesie che erano soliti sentire dalla voce di Menalca.

X ecloga È un canto consolatorio che i pastori, il dio Pan e tutta la natura elevano per alleviare il dolore di Gallo, abbandonato dalla sua Licoride. Il poeta si illude inutilmente di trovare la pace nei paesaggi d'Arcadia; fuori di metafora egli non lascia l'elegia d'amore per la poesia bucolica.