Lessing

I saggi critici

Nel 1760 le ristrettezze economiche lo costrinsero ad accettare l'incarico di segretario del generale prussiano Tauentzien a Breslavia, dove scrisse il suo testo di estetica più importante: il Laocoonte ossia i confini della pittura e della poesia (Lakoon: oder über die Grenzen der Mahlerey und Poesie, 1766). Qui, intervenendo nel dibattito settecentesco intorno alla differenza fra le varie arti e specificamente in polemica con J.J. Winckelmann, egli sostenne la distinzione, da cui conseguono regole e fini educativi differenti, fra la poesia, che rappresenta oggetti nel tempo cioè azioni, e la pittura, in cui le singole parti della realtà coesistono nello spazio. Da ciò consegue che l'artista figurativo dovrà evitare le situazioni estreme, mentre il poeta è in grado, per il carattere del suo mezzo espressivo, di rappresentare anche il brutto e l'atroce.

Religione rivelata e religione naturale

Nel 1770 divenne bibliotecario a Wolfenbüttel presso Brunswick (odierna Braunschweig), dove approfondì in particolare la questione religiosa, già avvertita negli anni giovanili, come testimonia il frammento Sulla religione rivelata (1755). Egli divenne paladino di un cristianesimo tollerante e razionale modellato sul deismo illuministico inglese e francese. Dal 1774 al 1778 pubblicò i Frammenti di un anonimo di Wolfenbüttel (Wolfenbüttler Fragmente eines Ungenannten, 1774-78) di H.S. Reimarus, che contengono una dura critica alle radici storico-ideologiche del cristianesimo. Critiche che Lessing riprese in modo ancor più radicale nel suo testo Sulla prova dello spirito e della forza (1778), in cui profilò l'impossibilità di passare da verità storiche, quali sono quelle contenute nelle Scritture, a verità dottrinali, razionali e necessarie. Nel saggio L'educazione dell'umanità (Die Erziehung des Menschengeschlechtes, 1780) la questione viene risolta interpretando la storia umana come un lento processo di perfezionamento intellettuale e morale, di cui la religione rivelata non è che uno stadio in vista della meta finale, cioè l'età del nuovo evangelo, caratterizzata dalla coincidenza di religione rivelata e naturale.