La poetica della “Giovane Germania”: Heine

La "Giovane Germania"

A partire circa dal 1830 la borghesia liberale tedesca, sulla scorta dei clamori e degli entusiasmi sollevati dalla rivoluzione parigina di luglio contro la politica reazionaria di Carlo X, iniziò a mostrare la propria insoddisfazione nei confronti dei regimi della Confederazione, in alcuni casi riuscendo a ottenere la concessione di una carta costituzionale. In tale clima politico fiorì quella tendenza letteraria espressa da un gruppo di scrittori, definiti “Giovane Germania” (Junges Deutschland), che operò appunto tra il 1830 e il 1848. Questa denominazione venne introdotta dal libero docente di Kiel L. Wienbarg (1802-72), che così titolò un suo corso universitario dedicato alla più recente letteratura tedesca. Gli autori maggiormente rappresentativi del gruppo furono: H. Heine, F. Freiligrath, G. Herwegh, A. H. Hoffmann von Fallersleben, H. Laube e K. Gutzkow.

Ideali e poetica

Questi giovani scrittori erano animati da una radicale insofferenza, tanto politica quanto letteraria, contro il tradizionalismo dominante nella vita culturale e civile della Germania. Di ideali generalmente liberali, mai peraltro effettivamente rivoluzionari, essi vennero tuttavia ripetutamente attaccati dalle autorità perché sospettati di cospirazione. L'obiettivo comunemente e costantemente inseguito consistette solo nella libertà di stampa e ciò spiega anche perché la loro espressione più efficace fu l'articolo o il libello in stile giornalistico. Il genere letterario coltivato con maggior frequenza da questi autori fu senz'altro la prosa, praticata con predilezione per i generi documentari e i memoriali, all'insegna di una ricercata identificazione di storiografia e letteratura. Nel romanzo si scostarono dal modello del Bildungsroman amato da Goethe e dai romantici, privando la narrazione di una trama centrale e dello sviluppo dei suoi nuclei tematici principali, sostituendoli con una pluralità di prospettive simultanee. Nella poesia, e talora anche nel dramma, apparve evidente invece - nonostante i rumorosi proclami in senso contrario - il peso dell'eredità romantica.

Laube

Tra i principali esponenti del movimento della “Giovane Germania”, Heinrich Laube (Sprottau, oggi in Polonia, 1806 – Vienna 1844) ne elaborò quella che può essere considerata l'opera-manifesto con la trilogia La giovane Europa (Das junge Europa, 1833-37), romanzo con partizioni sceniche, dialoghi, lettere, ispirato al socialismo utopistico di Saint-Simon. Fortunatissimo fu il vasto ciclo romanzesco La guerra tedesca (Der deutsche Krieg, 9 voll., 1863-66). Laube lavorò anche per una riforma teatrale, come dimostra l'impostazione delle sue opere, tra cui spicca il dramma Gli allievi della Karlsschule (Die Karlsschüler, 1846), sulla giovinezza di Schiller. Chiamato nel 1849 al Burgtheater di Vienna, lo diresse con grande competenza fino al 1867.

Gutzkow

Giornalista impegnato nel movimento liberale, Karl Ferdinand Gutzkow (Berlino 1811 – Francoforte sul Meno 1878) nel 1836 venne condannato per propaganda blasfema e immorale in relazione al romanzo Wally, la scettica (Walli, die Zweiflerin, 1835). La protagonista di quest'opera non esita a porre in discussione l'esistenza di Dio, a negare l'origine divina del cristianesimo e a condurre una spregiudicata vita sessuale. Gutzkow scrisse in seguito drammi storici, commedie d'attualità, tra cui Codino e spada (Zopf und Schwert, 1844), e romanzi a sfondo sociale, nei quali si rilevano influenze di Jean Paul e di Sue. I più noti sono: I cavalieri dello spirito (Die Ritter vom Geist, 1850-52) e Il mago di Roma (Der Zauberer von Rom, 1858-61).