Il teatro epico di Brecht

Le opere teatrali

I primi drammi di Brecht si muovono in parte ancora nell'ambito dell'espressionismo.

La fase espressionista

In Baal (1921) è rappresentato un poeta di genio disgustato dalla società borghese e radicalmente asociale. In Tamburi nella notte, di un anno posteriore, il tormento e la rivolta del reduce di guerra che ritorna a casa dopo quattro anni e ritrova la fidanzata che aspetta un figlio da un altro uomo. Un uomo è un uomo (Mann ist Mann, 1926) critica un altro aspetto della moderna società borghese, l'uomo impersonale, “l'uomo di gomma”. Ma il capolavoro di questa prima fase della produzione di Brecht è senza dubbio L'opera da tre soldi. Traendo spunto dalla settecentesca Beggar's Opera di J. Gay, Brecht imbastisce un grande spettacolo satirico incentrato sulla figura del delinquente londinese Macheath, detto Meckie Messer, che, dopo varie avventure, scampa fortunosamente all'esecuzione capitale. Con un procedimento di cui si serve molto spesso anche in seguito, Brecht intercala e commenta le scene drammatiche con canzoni – musicate da K. Weill – secondo il modello del Bänkelsang (originariamente, la cronaca in versi, a sfondo morale, diffusa dai cantastorie a partire dal sec. XV ed eseguita su un palco con l'ausilio dell'organetto e di cartelloni).

I drammi didascalici

Dopo questo lavoro, che colse un grande successo anche perché poteva gustarsi come opera d'intrattenimento, Brecht mosse decisamente in direzione del Lehrstück, con risultati non sempre convincenti: tra le altre “rappresentazioni didascaliche”, composte sul finire degli anni '20, si ricordano: La linea di condotta (Die Massnahme), Il consenziente e il dissenziente (Der Jasager und der Neinsager), L'eccezione e la regola (Die Ausnahme und die Regel), nonché il posteriore Gli Orazi e i Curiazi (Die Horatier und die Kuriatier, 1934, rappresentata nel 1958). Il primo dramma di ampie proporzioni e d'impianto rigorosamente marxista è Santa Giovanna dei macelli (Die heilige Johanna der Schlachthöfe, 1929-31, rappr. 1959). L'azione, ambientata nei macelli di Chicago, intreccia la descrizione della miseria delle masse lavoratrici e delle speculazioni di borsa con la vicenda personale di Giovanna, generosa e illusa rappresentante dell'Esercito della Salvezza, che nel momento in cui si risolve ad appoggiare lo sciopero dei lavoratori dei macelli, involontariamente lo tradisce; in punto di morte, tuttavia, Giovanna depone il suo vecchio credo per il nuovo credo comunista, secondo cui solo la violenza può giovare là dove la violenza regna.

Le opere dell'esilio

Le migliori opere drammatiche di Brecht vennero scritte durante l'esilio: tra queste in primo luogo la Vita di Galileo (Leben des Galilei, 1938-39), che stigmatizza come un tradimento della scienza l'abiura pronunciata dal grande italiano davanti all'Inquisizione di Roma (ma in una successiva rielaborazione Brecht, facendo riferimento alla bomba atomica, reinterpretò la vicenda nel senso di un tradimento di tutta la scienza moderna ai danni dell'umanità). Il lavoro è articolato in scene brevi e incalzanti, che danno vita a un organismo drammatico di grandiosa dinamicità.

Contro gli orrori, materiali e morali, della guerra sono diretti anche l'altro grande dramma Madre Courage e i suoi figli (Mutter Courage und ihre Kinder, 1939) e Schweyk nella seconda guerra mondiale (Schweyk im zweiten Weltkrieg, 1941-44). Un'opera a sé è la stupenda commedia Puntila e il suo servo Matti (Puntilla und sein Knecht Matti, 1940), in cui la scissione dell'anima borghese trova geniale ed esilarante traduzione teatrale nella duplicità con cui il latifondista Puntila si comporta quand'è ubriaco e quando è sobrio. Sullo stesso tema, espresso però in forma di parabola, insiste L'anima buona di Sezuan (Der gute Mensch von Sezuan, 1939-41), ambientato in una favolosa Cina. Infine in Il cerchio di gesso del Caucaso (Der kaukasische Kreidekreis, 1944-45) il rapporto madre-figlio adombra quello capitalistico tra merce e lavoratore.