Metodo sperimentale

Volendo però andare anche a stabilire non solamente dei rapporti di covarianza tra due fattori, ma dei precisi rapporti di causa-effetto si utilizzerà il metodo sperimentale.

Il metodo sperimentale si basa sul rapporto tra variabili (dove per variabile si intendono attributi o condizioni di persone o situazioni che possono variare a seconda delle condizioni): la variabile indipendente (quella che viene manipolata dallo sperimentatore, su cui egli agisce) e la variabile dipendente (quella che subisce gli effetti dei cambiamenti agiti sulla variabile indipendente).

Le variabili possono poi essere distinte tra quelle quantitative o qualitative, dove le prima variano in grandezza mentre le seconde cambiano il genere – un buon esempio di variabile quantitativa potrebbe essere il tempo di reazione a uno stimolo, mentre una variabile qualitativa potrebbe essere la professione dei soggetti che partecipano a una ricerca. Vi sono poi variabili continue o discontinue (in questo le prime possono assumere qualsiasi valore, mentre le seconde non prevedono valori intermedi, l'altezza di una persona può essere considerata una variabile continua perché generalmente si misura con precisione, senza arrotondare, mentre il colore dei capelli, che può assumere solo determinati valori, è discontinua).

Il ricercatore che decide di utilizzare il metodo sperimentale, che gli offre l'opportunità di andare ad agire su determinate variabili, si pone come scopo quello di stabilire un preciso rapporto di causa effetto tra due o più caratteristiche o eventi. Non ci si accontenterà più dunque di vedere se due aspetti sono tra loro in qualche modo correlati, ma si cercherà, manipolando uno dei due fattori (variabile indipendente), di vedere come e se variano di conseguenza gli attributi del secondo fattore interessato dalla ricerca (variabile dipendente).

Per esempio, un ricercatore potrebbe decidere di andare a indagare l'influenza della temperatura ambientale sull'apprendimento. Egli varierà dunque la temperatura delle classi dove gli studenti apprendono e andrà poi a misurare quanto i ragazzi dicono di aver compreso delle spiegazioni relative a una determinata materia, oppure a controllare i risultati di test di verifica sull'apprendimento di argomenti studiati durante il periodo sperimentale. Un altro psicologo potrebbe decidere di provare a vedere se e come la quantità di tempo passata davanti alla televisione e il tipo di programmi seguiti agiscono sul livello di aggressività dei bambini. In questo caso egli andrà ad agire sul numero di ore che i bambini passano davanti al video e controllerà anche i programmi che vedono e andrà poi a misurare il livello di aggressività che essi manifestano a scuola, nei giochi con gli amici o in famiglia.

Il controllo

Naturalmente tutto questo dovrà essere fatto mantenendo stabili, per quanto possibile, tutte le condizioni di contorno, in modo da poter essere certi che eventuali cambiamenti registrati dopo o durante l'intervento siano dovuti solamente all'intervento dello sperimentatore e non da situazioni di contorno. Questo controllo potrà essere effettuato con l'introduzione di un termine fisso di paragone, affiancando quindi alla situazione sperimentale (situazione dove lo sperimentatore agisce) una situazione di controllo (dove tutto è paragonabile alla situazione sperimentale, a parte l'intervento dello sperimentatore sulla variabile indipendente), i cui cambiamenti – dovuti a variabili non controllabili come il passare del tempo, l'influenza di fattori esterni o altro – saranno poi paragonati a quelli del gruppo sperimentale, avendo così la possibilità di concludere che ogni cambiamento aggiuntivo del gruppo sperimentale potrà essere ragionevolmente imputabile alle condizioni sperimentali. Naturalmente le influenze esterne possono (e dovrebbero) essere controllate anche cercando di limitare o guidare in qualche modo le possibili sorgenti di variabilità. Per esempio, se sto svolgendo una ricerca volta a indagare l'influenza di materiale visivo come supporto ai libri di testo per la comprensione di materie particolarmente ostiche per gli studenti, seguendo gruppi di studio di ragazzi liceali, cercherò di tenere fissi durante il corso della ricerca aspetti che potrebbero influire sul rendimento dei ragazzi coinvolti nella ricerca: li farò, per esempio, studiare tutti in ambienti simili come livello di rumorosità, e in orari paragonabili.