La causa del movimento delle placche

Qual è la causa che provoca il movimento delle placche? Secondo una teoria che incontra il favore di molti scienziati, ma che è soggetta a talune riserve, il movimento delle placche litosferiche sarebbe provocato dai moti convettivi che avvengono nel mantello.

I moti convettivi nel mantello

I moti convettivi sono movimenti circolari di materia, che avvengono all'interno dei fluidi (liquidi e aeriformi) caldi e attraverso i quali avviene la propagazione del calore con trasporto di materia. Quando un fluido viene riscaldato, per esempio per contatto con una fonte di calore, esso diventa meno denso, più leggero, si sposta verso l'alto, trasportando con sé calore, che poi si propaga e viene ceduto ai materiali circostanti; il fluido, quindi, si raffredda, diventa più denso, più pesante e si muove verso il basso, dove nuovamente si riscalda: si stabiliscono così, all'interno del fluido, dei movimenti circolari di materia, detti correnti convettive, o moti convettivi. I moti convettivi si possono osservare in qualsiasi fluido caldo e si ritiene che essi abbiano sede anche nel mantello, l'involucro nel cui strato superiore si trova il magma, materiale fluido e caldo.

Molti scienziati sostengono che il movimento delle placche sia causato dai moti convettivi del magma nel mantello (fig. 12.4): il riscaldamento del magma avverrebbe per contatto con il nucleo , in cui si raggiungono temperature elevate; il magma, riscaldatosi, risale verso la litosfera generando tensioni che ne provocano la rottura in placche e la formazione di spaccature (dorsali oceaniche e rift continentali), da cui il magma stesso fuoriesce. Prima di incominciare la sua discesa di nuovo verso il nucleo, il magma si sposta orizzontalmente e provoca lo spostamento delle placche che galleggiano su di esso e possono così allontanarsi (in corrispondenza di correnti ascendenti del magma), o scontrarsi (in corrispondenza di correnti discendenti del magma). Sarebbe dunque questo il meccanismo che avrebbe provocato la fratturazione della Pangea, i cui frammenti, spostati dalle correnti convettive sottostanti, vanno alla deriva e tendono a convergere e scontrarsi dove le correnti convettive ridiscendono verso il basso.

I moti convettivi che avvengono nel mantello spiegano gran parte dei fenomeni che si osservano sulla superficie terrestre. Tuttavia, una recente tecnica di indagine dell'interno della Terra, detta tomografia sismica, ha permesso di osservare che non tutte le dorsali oceaniche si trovano in corrispondenza di correnti ascendenti del magma: si è quindi recentemente proposta una nuova teoria, che attribuisce il movimento delle placche alla diversa velocità di rotazione degli involucri che formano la Terra.