La vita quotidiana

Introduzione

Il sociologo tedesco Alfred Schütz introdusse per primo l'espressione "vita quotidiana" per indicare l'insieme di azioni, rapporti, conoscenze e credenze familiari all'interno dei quali si svolge la quotidianità dell'esistenza. Si tratta di un insieme di microrelazioni, normalmente date per scontate perché ritenute ininfluenti. Azioni come il chiacchierare con la propria madre, l'acquistare pane e latte, il recarsi in ufficio o il salutare la portinaia, sono spesso ritenute "normali" e pertanto non degne di nota, diversamente dalle azioni straordinarie (come sarebbero l'incontro con un divo dello spettacolo o l'elezione a una carica pubblica), che si considerano invece importanti.

L'assunto delle microsociologie (indipendentemente dalla diversità di metodi e di impostazioni teoriche) è che, contrariamente al pensare comune, proprio questi rapporti familiari costituiscano l'elemento fondamentale dell'esperienza sociale. Se, infatti, il comportamento dei soggetti è comprensibile solo sullo sfondo delle specifiche istituzioni e dell'ordine istituzionale nel suo insieme, a cui tale comportamento fa riferimento, esso va altresì inquadrato entro la reciprocità del rapporto. Infatti, sia le istituzioni, sia l'ordine istituzionale sono a loro volta percepiti come reali in tanto in quanto essi sono rappresentati da individui e situazioni esperite nella vita quotidiana.