Cultura e socializzazione

La socializzazione secondaria

Il processo di socializzazione non si conclude con l'infanzia, ma si protrae durante tutto il corso dell'esistenza. La formazione primaria viene infatti a modificarsi sulla base dell'introiezione da parte del soggetto di "sottomondi" istituzionali, ossia dei sistemi di conoscenza relativi al ruolo al quale il soggetto stesso è legato. La socializzazione secondaria sta allora a indicare un insieme di socializzazioni particolari (professionale, religiosa, politica, associativa ecc.) che hanno momenti e modalità specifiche e contribuiscono alla formazione complessiva della personalità sociale dell'individuo. L'addestramento a un lavoro, per esempio, implica un processo di socializzazione secondaria. Talvolta questi processi di socializzazione si rivelano piuttosto superficiali, nel senso che non richiedono profondi cambiamenti nell'individuo (è il caso di chi venga preparato per diventare, per esempio, architetto); altre volte, invece, comportano profondi mutamenti (si pensi, per esempio, a chi viene preparato per la vita sacerdotale). In questi ultimi casi l'intensità, anche emotiva, della socializzazione secondaria può essere simile a quella vissuta nell'infanzia. Un processo di socializzazione secondaria può comprendere anche il processo attraverso il quale un individuo estraneo alla cultura di una determinata società ne apprende i caratteri fondamentali a livello di valori e norme, di linguaggio, di stili di vita, di abilità e di competenze richieste. Infine, seppure a livelli di intensità minore, la socializzazione secondaria può verificarsi anche in ambiti di esperienza diversi, come nel caso di variazione di status sociale, variazione di luogo di residenza, introduzione in un nuovo giro di amicizie ecc.