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La “sporca guerra”

Per convincersi a concedere l'indipendenza all'Algeria, la Francia dovette prima subire una delle più umilianti sconfitte politiche della sua storia. Per via degli interessi economici che in essa contavano, i Francesi non erano disposti a rinunciare alla loro colonia nord-africana. Nella popolazione algerina, tuttavia, vennero presto insinuandosi fermenti contro la madrepatria (manifesto di Ferhat Abbas, 1943) che già nel 1945 sfociarono nell'insurrezione di Costantina e della Piccola Kabilia. In seguito fu Mohammed Ben Bella, ex sottufficiale in esilio, a prendere le fila della rivolta. Questi, fondato nel 1954 un Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), iniziò una guerra che i Francesi combatterono con i mezzi più atroci (divenne la “sporca guerra”) nell'arco di 7 anni (dal 1955 al 1962). I progressisti di Francia, tra cui Sartre, si opposero a essa, ma inutilmente. Solo con l'avvento di De Gaulle al governo fu possibile aprire trattative di pace che portarono al referendum per l'indipendenza algerina (mentre nella regione i coloni e l'esercito instaurarono un clima terroristico fino a tentare un colpo di Stato nel 1961) il 1° lug. 1962.