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La Rivoluzione in Italia

Influenze di carattere democratico erano penetrate negli ambienti illuminati piemontesi e napoletani. Nel 1793 alcuni Stati italiani, tra cui Stato Pontificio e Regno di Napoli, parteciparono alla I coalizione; il Granducato di Toscana fu il primo Stato a segnare la pace con la Francia regicida. Tra 1796 e 1799 il generale Bonaparte effettuò la prima campagna d'Italia; dopo avere piegato Regno di Sardegna e Austria, ottenne favorevoli trattati di pace con i duchi padani e lo Stato Pontificio (Trattato di Tolentino, 19 febb. 1799). La volontà di legare alla Francia i popoli italiani e i voti dei patrioti fecero nascere diverse repubbliche “giacobine” nell'orbita del controllo economico e politico francese (lampante il caso della Cisalpina, soggetta a colpi di Stato come nella Francia direttoriale): prima al nord (Cispadana e poi Cisalpina, 1797; Ligure, 1797), poi al sud (Romana, 1798 e Partenopea, 1799). Vennero occupate dai francesi anche Piemonte, Toscana e Venezia, ceduta poi all'Austria con il Trattato di Campoformio (17 ott. 1797). La reazione austro-russa del 1799 portò all'azzeramento delle esperienze democratiche in Italia.