Dall'età di Pericle al governo dei Trenta; il fiorire della cultura classica

Approfondimenti

  • La condanna a morte di Socrate

La condanna a morte di Socrate

Esempio dell'intransigenza e del clima di sospetto del regime che fece seguito alle guerre del Peloponneso fu la condanna a morte del filosofo Socrate. Socrate si ispirava alla sentenza dell'oracolo di Delfi “conosci te stesso” e sottoponeva discepoli e avversari a sapienti interrogatori che li conducevano a prendere coscienza della loro ignoranza, al “saper di non sapere”. Ma proprio questo suo metodo interrogatorio, insopportabile per l'orgoglio di molti dei suoi interlocutori, unitamente al fascino che esercitava sui giovani (tra i suoi discepoli vi erano stati Crizia, il capo dei Trenta e Alcibiade, personaggi mal visti dagli ateniesi) fu la causa della sua condanna a morte, nel 399 a.C., con l'accusa di corrompere i giovani e di non venerare gli dei tradizionali. Benché potesse facilmente sottrarsi alla condanna grazie all'aiuto dei suoi discepoli, il filosofo accettò la morte con piena sottomissione a quelle leggi che non aveva mai cessato di rispettare.