L'Asia Minore e le civiltà dell'Estremo Oriente

Introduzione

Sugli altopiani interni dell'Asia Minore e sulle coste del Mar Nero, agli inizi del Il millennio a.C., si stabilirono popolazioni che venivano dalle montagne a nord della Mesopotamia e della Siria: i Cassiti e gli Hurriti. Dopo la caduta dell'Impero ittita, invece, intorno al 1200 a.C. nuove popolazioni diedero vita a nuove civiltà in Anatolia: il Regno dei Frigi e quello dei Lidi. Essi raggiunsero un'elevata prosperità economica, grazie allo sviluppo dei traffici commerciali. Nell'altopiano armeno, tra il IX e il VII sec. a.C. si sviluppò il Regno di Urartu che verrà travolto all'inizio del sec. VI a.C. dagli Sciti e dai Cimmeri. Anche la parte orientale dell'Asia fu sede dello sviluppo di diverse civiltà, favorito dalla fertilità dei terreni, percorsi da grandi fiumi come l'Indo per la civiltà indiana, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro per quella cinese. Il fiume Indo, che attraversa in tutta la sua lunghezza il territorio dell'attuale Pakistan, sin dal 2500 a.C. vide il fiorire di una civiltà che viveva di caccia, allevamento e agricoltura e che già nel III millennio a.C. si serviva della scrittura. Essa fu distrutta dall'invasione degli Arya o Ariani (termine che nel XIX sec. fu indebitamente esteso a indicare l'intero gruppo di popolazioni indoeuropee, compresi Germani, Greci, Celti ecc., aventi in comune lo stesso ceppo linguistico), popolazioni di lingua indoeuropea provenienti da nord-ovest, che svilupparono una nuova civiltà. Le ricerche archeologiche in Cina hanno individuato diversi territori in cui, fin dal 6000 a.C., si costituirono forme stabili di insediamento.