La Grecia delle origini

La civiltà micenea

Gli Achei, giunti nella Grecia continentale nel II millennio, si imposero facilmente sulle popolazioni locali. Il massimo splendore fu raggiunto nel periodo 1450-1250 a.C.; intorno al 1400 a.C. circa essi attaccarono Creta e, sconfittala, ne fecero una loro base marittima e militare. Cominciarono poi le loro conquiste nell'Egeo: fondarono colonie a Rodi e nelle Cicladi e in Asia Minore fondarono le città di Cnido e Alicarnasso. In seguito si spinsero verso ovest, a Siracusa, nelle isole Eolie, a Ischia e nelle vicinanze di Taranto. Famosa, nell'epopea micenea, è rimasta la Guerra di Troia , città dell'Asia Minore affacciantesi sulle acque (Dardanelli) che portavano al Mar Nero di cui controllava le rotte commerciali. La guerra, guidata dal re Agamennone, fu difficoltosa per gli Achei che solo dopo dieci anni di assedio riuscirono a distruggerla (1200 a.C. ca). Usciti però molto indeboliti da questo conflitto, gli Achei subirono l'invasione dei Dori (1150 a.C.), evento che li portò al tracollo.

L'organizzazione politica, economica e sociale. Il re, il consiglio degli anziani e l'assemblea popolare erano gli organi politici micenei. Il re, detto wánax, era un monarca autocrate. Egli teneva i contatti con gli altri sovrani, comandava l'esercito e presiedeva al culto delle divinità. Il trono era ereditario. Per le decisioni importanti sentiva il parere dei personaggi più in vista (i basilewes) e cercava anche il consenso del popolo. Il consiglio degli anziani era formato da membri delle famiglie nobili. Dava consigli se convocato dal re e a volte si opponeva alla sua politica. L'assemblea popolare era costituita dagli uomini che potevano far parte dell'esercito. Se consultati dal re, potevano esprimere il loro parere ma senza parlare, solo con acclamazioni o rumori che identificassero assenso o dissenso. Al vertice della struttura sociale vi erano i nobili che erano abili combattenti e partecipavano alla vita del palazzo reale. Schiavi, agricoltori e allevatori erano liberi ma vivevano in povere condizioni. Gli artigiani, gli araldi, gli indovini, i guaritori vivevano meglio e potevano prestare la loro opera nei palazzi dei nobili o in quello reale. Elementi principali dell'economia micenea erano l'agricoltura, la lavorazione della lana e dei metalli.